Data inizio
30 Mar 2023
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C’è il Comune di Occhiobello (RO) che già dal 2017 si sta impegnando per una graduale riduzione dell’uso dei pesticidi in tutte le aree verdi pubbliche fino ad arrivare all’eliminazione totale. Firenze vieta l’utilizzo di concimi chimici e di prodotti inquinanti come i diserbanti e gli antiparassitari per la gestione degli orti urbani. Poi c’è uno dei Comuni più piccoli d’Italia, Bergolo (CU), che su diretta richiesta dei cittadini ha avviato una serie di progetti per promuovere pratiche biologiche e sostenibili in agricoltura, coinvolgendo anche gli studenti del progetto Erasmus+. Il Comune di Gallese (VT) vieta l’utilizzo di qualsiasi trattamento insetticida o neonicotinoide (sostituto del DDT), causa scientificamente accertata delle morie di api e insetti impollinatori e lo spargimento di prodotti fitosanitari nei campi in presenza di vento per non contaminare altre colture non interessate. Carmignano (PO) si distingue per aver emesso un divieto di utilizzo dei diserbanti contenenti glifosato su tutto il territorio comunale, aree pubbliche e private, aree agricole ed extra agricole. Il Comune di Tollo (CH) ha deciso di ridurre la Tari per gli agricoltori biologici. Ci sono poi i Comuni che decidono di intervenire con determinazione sulle mense scolastiche, come Bologna e Spoleto: menù biologico, prodotti Dop e Igp, risparmio energetico delle cucine, riduzione dei rifiuti, ma anche mezzi di trasporto poco inquinanti e piattaforme distributive nell’ambito della filiera corta.

Con l’evento “I Territori amano il Bio” si sono incontrate per la seconda volta a Roma le amministrazioni locali che hanno aderito all’elenco dei ‘Comuni Liberi dai Pesticidi’, quelli impegnati nello sviluppo dei metodi biologici, sia nei campi e nelle aree verdi urbane che nelle mense pubbliche.

L’incontro è stato organizzato dal progetto Cambia la Terra, promosso da FederBio insieme con Legambiente, Lipu, Medici per l’Ambiente, Slow Food e WWF.

Novità di quest’anno è la realizzazione di un database che raccoglie tutte le ordinanze emesse dalle amministrazioni pubbliche che vanno nella direzione di un territorio libero da sostanze chimiche, in agricoltura, nelle aree verdi ma anche le ordinanze per le mense pubbliche, in particolare nelle scuole.  Disponibile sul sito di Cambia la Terra https://www.cambialaterra.it/il-progetto/, rappresenta un importante strumento di facilitazione per tutte le realtà che desiderano avviare politiche a supporto di una transizione ecologica sempre più necessaria.

FederBio e Città Metropolitana di Roma hanno manifestato, nel corso dell'incontro, l’intenzione di sottoscrivere un protocollo comune per impegnare i 121 Comuni della Città metropolitana a sviluppare al massimo le alternative all’utilizzo della chimica di sintesi nei campi e nelle aree verdi urbane, così come le mense scolastiche biologiche. 

L’evento è stato poi l’occasione per consegnare delle menzioni speciali per i Comuni che si sono impegnati negli obiettivi di sostenibilità cui si è accennato. Si è ricordato che in Europa vengono utilizzate quasi 500 mila tonnellate di pesticidi, a livello globale si arriva a 4 milioni. Solo in Italia nel 2020 ne sono stati venduti 125 milioni di chili, pari a 5,2 chili per ettaro di terreno coltivato. Sostanze chimiche utilizzate in agricoltura per proteggere i raccolti da parassiti e altri organismi infestanti ma che, inevitabilmente, finiscono per contaminare suolo, acque e aria, creando un forte impatto a danno della salute dell’uomo e dell’ambiente. L’Unione europea da anni è impegnata per ridurli ma, seppure abbia una delle legislazioni più avanzate al mondo, non è riuscita a ottenere i risultati sperati.  Al momento quella in vigore risale al 2009: dal 1990 a oggi, infatti, il calo è di appena lo 0,2%.
Ma se in trent’anni si è fatto poco, ora è il tempo di accelerare. A segnare un nuovo passo è la Commissione europea che con le Strategie sulla biodiversità e la Farm to Fork, fissa la riduzione dei pesticidi del 50% entro il 2030. Nello stesso anno la Commissione mira a raggiungere il 25% della superficie agricola utilizzata (SAU) coltivata con metodo biologico. Strategie che però aspettano l’applicazione di una più attuale normativa che permetta di raggiungere e, al meglio, superare questi obiettivi. Nell’attesa di norme europee più efficaci, i territori non rimangono ad aspettare. L’evento appena concluso dimostra infatti che sono tante le amministrazioni europee e italiane che si stanno impegnando in un percorso che limiti fino a eliminare del tutto l’utilizzo dei pesticidi. E fare rete è sicuramente il modo migliore per diffondere le buone pratiche a uno spazio sempre più ampio.

Hanno partecipato a "I territori amano il bio": Sondra Coizzi, sindaca di Occhiobello (RO); Maria Rosa Conti, assessora alla Sostenibilità e alla Coesione di Pesaro (PU); Andrea Giorgio, assessore all'Ambiente e alla transizione ecologica, Comune di Firenze; Stefano Locatelli, vice sindaco Chiuduno (BG) - delegato Agricoltura ANCI; Mario Marone, sindaco di Bergolo (CN); Rosanna Mazzia, sindaca di Roseto Capo Spulico (CS) - presidente dei Borghi Autentici; Giacomo Nardoni, consigliere di Gallese (VT); con delega Agricoltura e Ambiente; Edoardo Prestanti, sindaco di Carmignano (PO); Angelo Radica, sindaco di Tollo (CH); Chiara Serafini, responsabile Controlli e Sviluppo Qualità Pasti, Comune di Bologna; Andrea Sisti, sindaco di Spoleto.

Fonte: Cambia la Terra