Fitofarmaci: non tutto ciò che è naturale è buono, di Angelo Bo

Prendendo spunto dalla recente protesta dei trattori, in un articolo molto equilibrato, vengono esaminati i pro ed i contro della difesa fitosanitaria, prendendo in considerazione anche i prodotti utilizzati in agricoltura biologica, le sue  caratteristiche attuali, le ragioni per un suo corretto utilizzo,  le norme ed  i controlli nel settore, le strategie per ridurne l’uso.

L’agroecologia per invertire il disastro climatico, di Francesco Sottile

In questi giorni, parlare di sostenibilità e della riduzione dell’uso dei pesticidi è quanto mai complesso, in un quadro generale inquinato da una strumentalizzazione che ha posto agricoltura e ambiente in contrapposizione tra loro. Si è più volte detto che è una strada sbagliata, perché se tutela dell’ambiente e produzione agricola non diventano complici non si riuscirà a innescare quella conversione ecologica che è oggi inderogabile.

La protesta dei trattori vista da chi fa agricoltura biologica dal 1978, di Maurizio Gritta

Tra i pionieri del bio in Italia, Maurizio Gritta, della cooperativa Iris, conosce bene il disprezzo per il lavoro manuale o lo scarso valore riconosciuto a chi produce. Attraverso il suo intervento evidenzia però come, della mobilitazione degli agricoltori, non si riescano però a scorgere obiettivi chiari e condivisi, e sottolinea come la maggiore libertà di utilizzare i pesticidi non migliorerà certamente i redditi di chi della terra vive.

Un’altra agricoltura è possibile, di Serena Milano

La direttrice di Slow Food Italia interviene sulle manifestazioni degli agricoltori di questi giorni.  Se mettiamo insieme il calo di produzione legato ai continui eventi estremi (siccità, grandinate, alluvioni), i prezzi pagati ai produttori sempre più bassi, il regolamento che impone calibri per la frutta e la verdura venduta nella grande distribuzione e costringe le aziende a buttare tra il 20 e il 30% del raccolto, l’aumento dei costi per fertilizzanti, fitofarmaci e carburanti, la tempesta è perfetta.

Agroecologia: è davvero possibile coltivare senza pesticidi?, di Andrea Costa

È possibile coltivare senza pesticidi? Questo è il titolo di un nuovo seminario “Seminiamo Saperi”, recentemente organizzato dallo Sportello di agroecologia di Calci (Pisa): al workshop sono intervenuti Paolo Bàrberi, professore della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, e Francesco Elter, titolare della omonima azienda agricola alla Gabella (località Val di Vico).

Studio FIBL: Quale impatto ha la contaminazione ambientale da pesticidi sulla catena alimentare biologica?

Un'analisi del FiBL Svizzera sull'attuale letteratura scientifica ha dimostrato che i pesticidi sono ampiamente presenti nel suolo, nell'acqua e nell'aria e hanno il potenziale di contaminare i prodotti biologici. Queste vie di contaminazione devono essere tenute in considerazione quando si indaga sulla presenza di residui di pesticidi.

Agenzia Europea per l’Ambiente: l'Ue deve agire di più per ridurre l'impatto dei pesticidi chimici

L'uso diffuso dei pesticidi è una delle principali fonti di inquinamento, che contamina l'acqua, il suolo e l'aria, determina la perdita di biodiversità e porta alla resistenza dei parassiti. L'esposizione umana ai pesticidi chimici è legata a malattie croniche, come il cancro e le patologie cardiache, respiratorie e neurologiche.

"Agricoltura europea senza pesticidi chimici nel 2050": i risultati di un innovativo studio previsionale

Sfruttare la ricerca per accelerare la transizione agroecologica è in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo e risponde alla forte domanda delle autorità pubbliche, delle parti interessate e della società a livello nazionale ed europeo. Per oltre due anni, più di 144 esperti hanno analizzato i possibili modi per eliminare i pesticidi dall'agricoltura su scala europea per lo studio previsionale "European Pesticide-Free Agriculture in 2050".