Copasudi, progetto di cooperazione tra piccole aziende agricole sulla soia ad utilizzo diretto nasce, ancor prima di essere ammesso a finanziamento dalla misura 16.1.1 del PSR della Regione Piemonte, da una reale necessità delle piccole aziende a conduzione prevalentemente biologica di poter utilizzare la soia, per i propri allevamenti, direttamente prodotta in azienda senza doverla sottoporre a trattamenti fisici (deoleazione e tostatura) difficilmente realizzabili in piccole realtà. Il progetto mette in rete aziende agricole con o senza allevamenti, ricadenti in provincia di Torino, al fine…
La dipendenza dall’importazione di soia rappresenta un elemento di fragilità per l’Ue, che sta orientando le proprie strategie verso una maggiore autosufficienza nelle colture proteiche. Il lupino bianco (Lupinus albus) è una leguminosa da granella caratterizzata da un elevato contenuto proteico (38.5%) e di lipidi (9.5%) rendendola una concreta alternativa alla soia, per le aziende e le filiere zootecniche. Non si adatta bene a terreni sub-alcalini (pH > 7,5), soprattutto in presenza di calcare attivo e ha un suo batterio azotofissatore specifico (Bradyrhizobium lupini) con cui si…
Con poco meno di 2,2 milioni di ettari, pari al 17,4% della Sau totale, l’Italia è il terzo Paese europeo come estensione di superficie agricola condotta in regime biologico. Seguono la Francia e la Spagna a distanza ravvicinata. Gli operatori sono 86.000. Quindi possiamo affermare che si tratta di uno dei Paesi maggiormente attivi in relazione a questa forma di conduzione sostenibile, in tutti i sensi. Nell’ambito dell’ortofrutta la tendenza è particolarmente rilevante, infatti, oltre il 10% della superficie biologica in Italia è dedicata ad alberi da frutto e orticole. Nell’articolo l’…
In un interessante articolo pubblicato da TerraèVita il presidente dell’Associazione per l’agricoltura biodinamica presenta i primi esempi italiani di Community Supported Agriculture (“Agricoltura sostenuta da comunità” o agricoltura civica). Si tratta di una nuova formula di conduzione agricola che in Germania vede oltre 700 aziende, in particolare biologiche e biodinamiche, all’attivo. Le 'Comunità a Supporto dell’Agricoltura' (CSA) sono costituite solidalmente da soci, sia agricoltori sia cittadini, che le sostengono. Questi ultimi contribuiscono al mantenimento dell’azienda, individuando…
L’autrice dell’articolo conduce il lettore attraverso un viaggio nel mondo di questo “sottoinsieme del biologico”, un tipo di coltivazione più restrittiva, sia perché diverse sostanze e tecniche spesso ammesse nel biologico sono vietate, sia perché la conduzione delle aziende deve essere a ciclo chiuso, come un organismo autosufficiente. Per comprendere meglio il biodinamico l’articolo parte dal libro (edito da Terra Nuova) “L’insopportabile efficacia dell’agricoltura dinamica”, scritto da Carlo Triarico, Alessandro Piccolo, Nadia El-Hage Scialabba, Sabrina Menestrina, informando sulla storia…
“I biodistretti rappresentano un nuovo modello di sviluppo per l’agroalimentare italiano, sono un’opportunità per la crescita dei territori nel loro complesso, possono creare lavoro, favorire la coesione sociale, e garantire la sicurezza alimentare e diminuire lo spreco alimentare”. Così Gessica Giorgi, consigliera delegata all’agricoltura e alla pesca del Comune di Bracciano, commenta il percorso da poco avviato che mira alla creazione nel territorio sabatino del ‘Biodistretto dei Laghi’. Dopo un primo appuntamento a Trevignano Romano l’occasione per tornare a dibattere su questo importante…
“Mercato e produzione sono degli imperativi imprescindibili, ma non è più possibile produrre sfruttando l’ambiente come si è fatto fino ad ora, perché poi l’ambiente stesso non potrà più essere produttivo”. È attorno a questo concetto che si sviluppa la riflessione di Angelo Frascarelli, professore associato al dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’Università di Perugia, presidente di ISMEA, Istituto dei servizi per il mercato agricolo alimentare, che ragiona su come metodo convenzionale e biologico possono finalmente innescare quel dialogo che si auspica da più parti…
Un interessante articolo di AgroNotizie riporta le esperienze, tutte positive, di un gruppo di risicultori attivi nel neonato Biodistretto del Riso Piemontese, creato nel 2021 ed in fase di riconoscimento: si tratta di sette aziende che coltivano circa 600 ettari. Si parla delle difficoltà incontrate e superate, della redditività aziendale, dei vantaggi della risicoltura biologica rispetto a quella convenzionale, del ritorno di immagine per i produttori, e della positiva resilienza del sistema colturale anche in un anno di grande siccità come il 2022. Si accenna anche al progetto Riso…
L’articolo fa il punto della situazione del bio italiano dopo l’evento settembrino del SANA di Bologna, prendendo lo spunto dai dati presentati da Nomisma, in cui si evidenziano sia i colpi della crisi e la frenata dei consumi domestici, ma anche l'aumento di ristorazione ed export. Il mercato interno del bio nel 2022 (dati dei primi sei mesi) riflette gli effetti combinati dell’inflazione (+10,4% ad agosto) e dell’attenuazione delle restrizioni dettate dalla pandemia I dati dicono che l’89% delle famiglie italiane ha acquistato bio almeno una volta, in linea con il dato 2021, ma che i…
La maggior parte dei terreni italiani è appena sopra la soglia minima di desertificazione, l’acqua è intrisa di residui fitosanitari, le abitudini alimentari sono scorrette e incidono sul ricorso alle cure sanitarie, che sarà esponenziale in futuro. In questo contesto il biologico è la strada che mette insieme la salute delle persone e quella del pianeta, ma ad una condizione: che cambi l’approccio e la valorizzazione del bio dal rapporto tra produzione e distribuzione.
Attorno a questo ragionamento si è sviluppato il convegno organizzato a Bologna nell’ambito del Progetto europeo It’s…