Data inizio
26 Set 2022
Rassegna stampa

L’articolo fa il punto della situazione del bio italiano dopo l’evento settembrino del SANA di Bologna, prendendo lo spunto dai dati presentati da Nomisma, in cui si evidenziano sia i colpi della crisi e la frenata dei consumi domestici, ma anche l'aumento di ristorazione ed export.

Il mercato interno del bio nel 2022 (dati dei primi sei mesi) riflette gli effetti combinati dell’inflazione (+10,4% ad agosto) e dell’attenuazione delle restrizioni dettate dalla pandemia I dati dicono che l’89% delle famiglie italiane ha acquistato bio almeno una volta, in linea con il dato 2021, ma che i consumi domestici flettono però dello 0,8%; e che più di 6 italiani su 10 hanno consumato prodotti biologici fuori casa, in bar, ristoranti, pizzerie etc., con un incremento dei consumi bio del +53%, in confronto al 2021, per un valore di un miliardo di euro. Ciò grazie alla socialità recuperata e all’offerta di alimenti biologici nella ristorazione collettiva (+20%) e in quella commerciale (+79%).

Complessivamente si tratta di vendite per 5 miliardi di euro, il 3,5% delle vendite al dettaglio biologiche globali.

Dove viene acquistato il bio? Le performance dei canali di vendita nel 2022 in confronto al 2021 confermano una tendenza già osservata: nei negozi specializzati -8%; nella distribuzione moderna +0,8%; in altri canali +5%, di cui  fanno parte la vendita diretta in mercati e aziende, i GAS gruppi d’acquisto solidale, oltre a farmacie, parafarmacie ed erboristerie.

La distribuzione moderna rimane il primo canale di riferimento per gli acquisti di biologico. Rappresenta il 57% del totale delle vendite per i consumi domestici. Nel 2022 le vendite valgono 2,3 miliardi di euro.

In questo ambito, iper e supermercati veicolano la maggior parte delle vendite bio: 1,4 miliardi di euro a luglio 2022, in flessione rispetto allo scorso anno (-2,0%); i discount, secondi per dimensioni, segnano vendite di biologico per 272 milioni di euro, +14%; superette + minimarket, con vendite per 159 milioni di euro, cedono il -4,6%; gli Specialisti Drug (o Specialisti Casa&Persona) segnano un +5,7% di vendite, pur rimanendo una piccola porzione della distribuzione moderna. Aumenta infine l’ecommerce, con un +5% di vendite nel 2022 per 78 milioni di euro.

L’articolo fa poi il punto sulle categorie di prodotto più vendute nella distribuzione moderna, che continuano ad essere drogheria (pasta, prodotti da forno, conserve, sughi), che vale il 57% sul totale delle vendite a valore; fresco (formaggi, salumi, yogurt, uova), 20%; ortofrutta, 13%. Gli alimenti più venduti sono, come nel 2021, uova, confetture e spalmabili a base di frutta, bevande sostitutive del latte, mentre  le vendite di pet care e carni bio (+19% e +15%) si mostrano le più vivaci.

Continua però a crescere l’export, settore in cui l’Italia è prima in Europa per valore. Nei primi sei mesi del 2022, l’export ha raggiunto i 3,4 miliardi di euro, con una crescita rispetto all’anno precedente del +16%, fino a 3,4 miliardi di euro di vendite sui mercati internazionali.

Fonte: GIFT-Great Italian Food Trade