Data inizio
25 Nov 2022
Rassegna stampa

Copasudi, progetto di cooperazione tra piccole aziende agricole sulla soia ad utilizzo diretto nasce, ancor prima di essere ammesso a finanziamento dalla misura 16.1.1 del PSR della Regione Piemonte, da una reale necessità delle piccole aziende a conduzione prevalentemente biologica di poter utilizzare la soia, per i propri allevamenti, direttamente prodotta in azienda senza doverla sottoporre a trattamenti fisici (deoleazione e tostatura) difficilmente realizzabili in piccole realtà.

Il progetto mette in rete aziende agricole con o senza allevamenti, ricadenti in provincia di Torino, al fine di costituire una popolazione eterogenea evolutiva di soia partendo da nove varietà non OGM, costituite prevalentemente in Italia dall’Ersa, a basso fattore antinutrizionale e quindi utilizzabili direttamente per l’alimentazione animale. Oltre alle aziende agricole partecipano al progetto Rete Semi Rurali, Università di Padova, Università di Udine e la Scuola Agraria Salesiana di Lombriasco (TO). La cooperazione riguarda anche l’utilizzo di attrezzature presenti o acquistate dai partecipanti al progetto e messe a disposizione delle aziende oltre alla condivisione dei saperi e delle esperienze.

Tra le realtà che si occupano della coltivazione, l’azienda Savarino Gianfranco di Fiano (TO) si avvale della trazione animale con il cavallo per l’espletamento di alcune operazioni, tra cui la semina e la sarchiatura della coltura. La trazione animale ha condizionato la distanza di semina tra le file che è stata portata a 70-75 cm per permettere il passaggio del cavallo per le successive operazioni di pulizia dalle infestanti dell’interfila. L’azienda si è dotata, tramite il finanziamento del progetto, di un portattrezzi a cui si possono applicare le seminatrici e gli organi sarchianti. Questo attrezzo può essere trainato anche con piccole trattrici.

Il progetto COPASUDI si concluderà a fine autunno 2023: produrrà una miscela da cui si svilupperà una popolazione di soia e si avrà un riscontro con dei dati su produzioni zootecniche di piccola scala.

Le quattro aziende che si occupano della coltivazione, al momento al secondo anno di produzione, si sono trovate ad affrontare la gestione delle erbe infestanti che nella coltura della soia hanno dato non poche difficoltà. Altra problematica che si è riscontrata nel primo anno di coltivazione è stata la sindrome dello stelo verde che ha creato difficoltà nella trebbiatura che si effettua con una piccola trebbiatrice. Alcune risposte sulla gestione della coltura e delle infestanti si sono avute dalla recente visita in Friuli nel mese di agosto, presso aziende biologiche che si confrontano da decenni con la coltivazione della soia attivando tecniche di rotazioni e con l’ausilio di attrezzature studiate e realizzate sulle reali necessità colturali. Confronto e condivisione con altre realtà, punto fondamentale del progetto, hanno innescato delle riflessioni tra i partecipanti evidenziando la necessità di apprendere maggiori informazioni tecnico pratiche che sono frutto di anni di esperienza in campo. Inoltre in questo secondo anno sono state eseguite le prime prove di appetibilità della soia prodotta che è stata schiacciata con una schiacciatrice acquistata dal progetto dall’azienda l’Altromercato di Luca Ferrero. La soia così schiacciata in tre granulometrie differenti e miscelata con altre granaglie è stata sottoposta al “gradimento” di un gruppo di galline e il consumo comparato con l’alimentazione tradizionale. Si è così avuta la risposta alla granulometria migliore per le prove di somministrazione che si attiveranno, dopo l’analisi della granella prodotta e la formulazione di una razione idonea, nell’autunno-inverno prossimo con gruppi di galline ovaiole e polli da ingrasso, oltre a un gruppo di ovini da ingrasso, al fine di verificarne anche una risposta produttiva.

La conclusione del progetto che sarà a fine autunno 2023 produrrà una miscela da cui si svilupperà una popolazione di soia e si avrà un riscontro con dei dati su produzioni zootecniche di piccola scala.

Le aziende che partecipano al progetto sono: l’Altromercato di Luca Ferrero, l’azienda Savarino Gianfranco, La Gallinella, l’azienda Mellano Emanuele, l’azienda Paolo Cabiati, l’azienda della Scuola Agraria Salesiana.

Fonte: Rete Semi Rurali