USA: le vendite del biologico aumentano dell’ 11% , raggiungendo i 39 miliardi di dollari, di Claudia Frost

Secondo l'ultima indagine sul settore biologico effettuata da Organic Trade Association (OTA), negli Stati Uniti le vendite di alimenti e prodotti non alimentari biologici hanno sfondato un altro record nel 2014, con un totale di 39,1 miliardi di dollari (circa 36 miliardi di euro), in crescita dell’ 11,3 per cento rispetto all'anno precedente.

“Il biologico in Italia secondo il rapporto Bio Bank 2015”, di Achille Mingozzi e Rosa Maria Bertino.

Cresce e si moltiplica nonostante la crisi: questo è ciò che emerge dalla fotografia scattata al settore come ogni anno da Bio Bank. Il rapporto nasce dai censimenti di migliaia di operatori. L’incremento più significativo l’hanno avuto i ristoranti & co, con un aumento del 65% (bar, gelaterie, gastronomie, caffetterie, pizzerie e bistrot). Al secondo posto troviamo gli e-commerce di alimenti bio (+58%), al terzo posto le mense scolastiche che segnano un + 43%. I Gruppi di acquisto crescono, invece, del 20%, come anche le aziende con vendita diretta.

Cresce il mercato del biologico danese: + 6,1% nel 2014.

In accordo con gli ultimi dati diffusi da Statistics Denmark, il mercato biologico è ora a 830 milioni di euro. Questa cifra comprende i rivenditori di generi (supermercati e negozi di alimentari), ma non tiene conto di marketing diretto o negozi bio specializzati. Rispetto al 2013, le vendite sono aumentate del 6,1 per cento. La quota del mercato totale è ora del 7,6%.

DIMECOBIO I- Progetto per la definizione delle dimensione economiche del settore dell’agricoltura biologica ai diversi livelli della filiera.

Obiettivi generali:

Il progetto intende fornire una dettagliata analisi degli aspetti economici del settore dell’agricoltura biologica in Italia. Obiettivo è quindi quello di definire un quadro aggiornato, basato su fonti attendibili e realizzato attraverso elaborazioni statistiche, secondo metodologie standardizzate al fine di fornire un dimensionamento del settore dell’agricoltura biologica in Italia.

“È boom del vino bio: fatturato a 3 miliardi”, Di Giorgio Dell’Orefice

Una crescita tumultuosa. Negli ultimi anni il vino biologico ha fatto passi da gigante. E tutto ciò nonostante il varo, nel 2012, di un regolamento Ue che di certo ha stretto le maglie rispetto al passato. A quando cioè la regolamentazione era limitata al vigneto e alla produzione di uve biologiche ma si fermava sulla soglia della cantina. A partire dal 2012 invece – e dopo un lungo e controverso contenzioso sul contenuto di solfiti che era possibile utilizzare in cantina – il regolamento 203/2012 ha introdotto regole stringenti anche sulla trasformazione delle uve in vino.

ICE: la nota sul mercato tedesco dei prodotti biologici.

Pubblichiamo la nota elaborata dall’ICE relativa al mercato tedesco dei prodotti agroalimentari biologici per l’anno 2013.

Dall’analisi del documento si evidenzia come il mercato tedesco dei prodotti biologici goda di ottima salute, avendo raggiunto nel 2013 un fatturato di oltre 7 miliardi di euro, con una spesa pro capite di 86 euro.

L’agroalimentare biologico nel Paese rappresenta il 3,8% della spesa agroalimentare totale, confermando negli anni un trend crescente.

“Crescita a due cifre per i vini bio. E in Italia più consumi anche nella Gdo”, di Giorgio Dell’Orefice.

Il vino bio è ormai un segmento che può contare su 275mila ettari di vigneti e su una produzione mondiale di circa 6 milioni di ettolitri. Sono i dati che sono stati comunicati da “Millesime Bio”, il salone francese del vino biologico che si sta tenendo in questi giorni a Montpellier in Francia.

Per i vigneti bio una crescita vertiginosa

ISMEA: la nota sui Prodotti biologici del mese di luglio 2012.

Nel mese di giugno 2012 i prezzi all'origine dei prodotti biologici hanno registrato una flessione a livello congiunturale ed un lieve aumento tendenziale, dovuto più al settore ortofrutticolo che agli altri comparti.
Sempre in riferimento ai prezzi all'origine, il biologico rispetto al convenzionale registra nel mese in esame un andamento generalmente più inflattivo. Soltanto in alcuni comparti zootecnici (bovini ed uova) e negli ortaggi è accaduto il contrario.