Vite, melo e piccoli frutti sono le tre le “collezioni” che la Fondazione Edmund Mach intende rendere protagoniste il 22 maggio, giornata internazionale della biodiversità. La ”raccolta” di vitigni provenienti da ogni parte del mondo, situata a San Michele all’Adige su una superficie di tre ettari, con i suoi 2500 vitigni è una tra le più grandi in Europa; sempre a San Michele si trova la collezione di melo, con le sue 1639 accessioni, che rappresentano la massima variabilità genetica del melo coltivato; infine, la collezione di mirtillo, lampone, ribes, fragola e ciliegio, con 50.000 piante. Le tre collezioni rappresentano, e non solo per il Trentino, un patrimonio inestimabile di biodiversità per le rispettive specie coltivate.
Tra le tante attività in corso da parte della Fondazione, sul fronte del trasferimento tecnologico ci sono le attività volte a promuovere la biodiversità nel settore dell’agricoltura biologica, valutando la biodiversità microbica e la biodiversità della microfauna del suolo quali indicatori di qualità, nell’apicoltura, nell’ambito della foraggicoltura, migliorandole tecniche agronomiche di gestione delle superfici prato-pascolive e dei seminativi, per la riqualificazione dei prati degradati, nel recupero delle biomasse agricole e di scarto importante anche per la tutela e mantenimento della biodiversità dei suoli e di conseguenza della loro fertilità. Anche la certificazione Globalgap delle aziende ortofrutticole, alle quali FEM dà il suo supporto, è interconnessa alla salvaguardia della biodiversità, sostenendo la creazione di ambienti favorevoli all’insediamento della fauna e l’attivazione di pratiche agro-ecologiche per la tutela della flora.
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Fonte: Fondazione Edmund Mach