Data inizio
04 Mag 2023
Rassegna stampa

 “Osserviamo dunque un albero: che cosa è dunque in realtà nell’economia della natura? Se lo guardiamo con comprensione possiamo anzitutto considerare propriamente vegetali in esso soltanto i fini steli, i piccioli verdi, i fiori e i frutti che crescono sopra all’albero. Tutte queste parti crescono sull’albero allo stesso modo con cui la pianta erbacea cresce dalla terra. Rispetto a quanto cresce sui suoi rami, l’albero è terra rialzata e strutturata in maniera un po’ più vivente di quella su cui crescono le erbe e i cereali.”

Rudolf Steiner, 15 Giugno 1924, Koberwitz, “Impulsi scientifico spirituali per il progresso dell’agricoltura”, editrice Antroposofica

Con queste parole Rudolf Steiner ci sta comunicando che gli alberi da frutto che hanno un fusto legnoso e che si ergono dal suolo sono simili ad una specie di escrezione del suolo stesso. La parte legnosa è suolo estroflesso, una metamorfosi durata milioni di anni dove il tronco e i rami legnosi dell’albero sono simili in parte al suolo. I teneri germogli verdi, i fiori, le foglie e i frutti si comporterebbero invece allo stesso modo dei fili d’erba che crescono su di un normale terreno. Per l’albero da frutto in particolare, il fusto legnoso è una specie di terreno su cui crescono germogli, foglie, fiori e frutti. Pertanto la sua gestione ne dovrà tenere ben conto.

Anche la vigna pur non essendo propriamente un albero, ma essendo più simile ad una liana, ha un fusto legnoso che risponde allo stesso modo di un albero da frutta.

Queste osservazioni ci portano a delle considerazioni generali per la gestione del frutteto e del vigneto. Le concimazioni dovranno tener conto che un albero giovane, una barbatella o un astone di un anno non hanno ancora un completa lignificazione per cui nel frutteto e nel vigneto all’impianto e nei primi 2-3 anni le concimazioni organiche dovranno essere abbondanti. Lo stesso principio vale per le irrigazioni perché creano un maggior legame tra l’apparato radicale e il suolo. Al contrario quando l’albero da frutto o la vigna saranno adulti ed in piena produzione le concimazioni, specie quelle azotate, dovranno essere minime o moderate. Se facessimo invece concimazioni abbondanti causeremo lo squilibrio della linfa che porterà la pianta ad ammalarsi con facilità.

Rudolf Steiner ci suggerisce che sotto l’albero c’è povertà eterica e sull’albero molta astralità. Come possiamo tradurre queste indicazioni in pratica? Risulta particolarmente importante sapere che sotto un albero adulto in natura non cresce erba se non pochissima. Questo accade in corrispondenza della proiezione della chioma, mentre al di fuori della proiezione della chioma il prato può essere rigoglioso. Ne consegue che è molto importante nel frutteto e nel vigneto non avere erbe sotto le piante e lungo la fila, mentre tra le file si possono curare gli inerbimenti o coltivare sovesci specifici. Lavorare il suolo sotto le file aiuta molto la normale natura degli alberi creando scarsa vitalità e vegetazione sotto la chioma, ma una buona esposizione della chioma alla luce, al calore, alla vita degli uccelli e degli insetti utili che arricchiscono l’astralità dell’albero e la qualità dell’aria. Lavorare il sottochioma in giorni specifici del calendario biodinamico favorisce impulsi qualitativi su frutti e grappoli.

Risulta funzionale questo tipo di visione soprattutto per tenere sani i tronchi ed i rami visti come un suolo estroflesso. Si useranno paste per tronchi biodinamiche o trattamenti a base di calce o di microrganismi acido-lattici per la cura del tronco, più che per le foglie, soprattutto nel periodo invernale.

Secondo questa visione la vitalità del tronco e del legno è molto importante e non può solo venir considerato un tessuto di sostegno ma un tessuto che trasporta impulsi vitali a foglie, fiori e frutti.

L’agricoltore biodinamico che segue con diligenza e dedizione le linee guida della Demeter Italia sa che per aumentare la vitalità del tronco e del suolo dovrà impiegare soprattutto ad aprile e maggio il preparato biodinamico cornoletame compostato (500k) e che gioverà irrorare non solo il suolo ma anche il tronco-fusto. Chi riuscirà a regolare il giusto rapporto di nutrienti e di forze vitali sono i lombrichi che verranno stimolati alla riproduzione dal preparato biodinamico Fladen colloidale. Questo preparato è anche un autentico inoculo di molte specie di micorrize che aiuteranno sia la vigna che il frutteto in una buona e salubre crescita.

Non dimentichiamo che l’albero e la vigna si nutrono di luce e che le irrorazioni sulla chioma del preparato cornosilice (501) sono indispensabili affinchè la chioma raggiunga un alto grado di astralità e di qualità nei frutti e nei grappoli.

Ecco che quindi le indicazioni di Steiner tornano a nostro supporto per favorire la natura intrinseca dell’albero per avere dei frutti sani e di alta qualità.

Fonte: Associazione per l’Agricoltura Biodinamica