Data inizio
05 Lug 2016
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L'India sta cercando di creare una propria politica relativa ai prodotti biologici con standard di sicurezza chiaramente definiti, regole di tracciabilità, linee guida per la certificazione dei suoli e buone pratiche agricole. Obiettivo di questa nuova politica è quello di aumentare le esportazioni di prodotti agricoli freschi e trasformati. Le buone pratiche agricole (GAP), seguita da paesi come gli Stati Uniti, il Brasile, l'Olanda e la Francia, sono attualmente oggetto di studio da parte di esperti e funzionari del commercio: è lo stesso Ministero del Commercio che sta curando questa messa a punto in collaborazione con l'Autorità indiana per la sicurezza e gli standard alimentari (FSSAI).

L'idea è quella di avere un’unica, uniforme politica per il settore dei prodotti biologici, in modo che sia i consumatori indiani sia i buyer  stranieri possano avere la sicurezza  che i prodotti da loro acquistati rispettino specifici standard biologici.

In un contesto in cui il mercato globale degli alimenti biologici è stimato a  72 miliardi di dollari annui, le esportazioni dall'India raggiungono i 298 milioni. L’ India esporta principalmente verso gli Stati Uniti, l’Europa, la Corea, l’Australia, la Nuova Zelanda e i paesi del Sud-est asiatico.

In India, i prodotti biologici per l’export sono certificati da vari organismi accreditati dal Programma Nazionale per la Produzione Biologica (NPOP), un programma dipendente dall’Agenzia per lo Sviluppo dell’Export dei Prodotti Agricoli e Trasformati (APEDA). Per i prodotti biologici venduti sul mercato interno, il processo di certificazione è in gran parte volontario, ma FSSAI e Agmark stanno prendendo alcune misure per regolarlo, come ha indicato, intervistato, un funzionario pubblico.  In particolare, la certificazione biologica del suolo in India costituisce ancora un problema, in quanto non ci sono agenzie di certificazione nazionali che includano questo processo, e solo gli organismi di controllo stranieri eseguono analisi e certificazione. Con l’attuazione di una politica adeguata, il processo di linee-guida incrociate da parte dei paesi importatori diventerebbe  più agevole. Le stesse linee guida si applicherebbero  anche ai prodotti per le esportazioni, le importazioni e il mercato interno. Si prevede anche, una volta messo a punto il sistema, la tracciabilità degli input, in particolare nel caso di alimenti trasformati, così da determinare se tutti gli ingredienti  di un prodotto biologico certificato sono realmente biologici.

L’India nel 2014 ha prodotto circa 1,35 milioni di tonnellate di prodotti biologici certificati,  comprendente tutte le varietà di prodotti alimentari come canna da zucchero, semi oleosi, cereali e miglio, cotone, legumi, piante medicinali, tè, frutta, spezie, frutta secca, verdure e caffè.

Fonte: Freshplaza

Luogo
India