Data inizio
13 Giu 2024
Rassegna stampa

Tre anni fa i pesticidi erano al centro della discussione politica svizzera. A giugno 2021 i cittadini e le cittadine hanno votato la proposta di un divieto totale dell’uso dei pesticidi, che avrebbe reso la nazione alpina un’oasi di agricoltura al 100% biologica. L’iniziativa però non ha raggiunto la maggioranza, con solo il 40% dei voti a favore. Il popolo svizzero non era ancora pronto per questa svolta. Ma una rivoluzione silenziosa era già in atto. L’Associazione svizzera dei contadini che praticano agricoltura integrata (IP-Suisse) è un movimento per l’agricoltura sostenibile con circa 18’500 membri. Dal 2019 gli agricoltori membri che coltivano senza pesticidi e senza passare al biologico ottengono dall’associazione il 30% del prezzo dei loro prodotti. Non c’è alcuna restrizione sull’uso dei fertilizzanti. Il rimborso del programma, tra i primi del suo genere in Europa, è finanziato soprattutto dalla Migros, la più grande catena di supermercati in Svizzera. Il frumento coltivato con questo metodo è poi venduto dalla stessa Migros con l’etichetta TerraSuisse.

Anche il governo svizzero sta incoraggiando l’agricoltura priva di pesticidi e non biologica. Nel 2023 si è impegnato a dimezzare l’impatto ambientale dei pesticidi entro il 2027. Per raggiungere questo obiettivo il governo ha imposto dei limiti all’uso di sostanze chimiche nocive, e ha introdotto pagamenti diretti per gli agricoltori che decidono volontariamente di coltivare con meno – o senza – pesticidi, senza passare al biologico. L’importo dei pagamenti va dai 650 franchi per ettaro di frumento ai 1’400 franchi per ettaro di colza.

Nel lungo articolo, che si può scaricare QUI , viene esaminata questa nuova corrente di pensiero svizzera, con dati ed interviste.

Fonte: swissinfo.ch