Si chiama “Più biologico regionale in Europa” il progetto triennale di Bioland, con il supporto dell’Unione europea, avviato alla fine dello scorso anno, che ha lo scopo di sensibilizzare e informare i cittadini italiani e tedeschi sui prodotti biologici regionali.
L’obiettivo è quello di aumentare il consumo e le vendite di prodotti biologici in Italia e in Germania tra il 2023 e il 2026 e di rafforzare la consapevolezza e la conoscenza di base degli standard biologici nell’Ue attraverso una campagna di informazione, comunicazione e sensibilizzazione che è iniziata con tre prime tappe a Bolzano, Trento e Verona e coinvolgerà altre 15 città italiane e 18 città tedesche fino ad inizio 2026.
L’elemento centrale della campagna è un tour con una ‘biomobile’, che è un vero e proprio punto di incontro sul tema del biologico e dà vita a una piccola oasi per interagire, imparare, rilassarsi e scambiare idee.La sosta in ogni città dura sei giorni e per ogni tappa ci si concentra sul biologico regionale e i prodotti bio tipici di ogni zona. Tra le varie attività, una stazione di virtual reality, degustazioni, materiale informativo, show culinari, un angolo giochi, dibattiti e interventi di esperti. Inoltre, si può entrare in contatto con agricoltori locali bio, i gruppi d’acquisto, o trovare i prodotti bio in punti vendita selezionati.
Il progetto è integrato nelle scuole delle città dove sono previste iniziative educative come l’aula verde (con ambasciatori della mela e pacchetti per conoscere il biologico). Infine, sono offerti eventi formativi B2B e incontri per promuovere il biologico regionale nella ristorazione collettiva. Le prossime tappe italiane sono Milano, dal 12 al 17 marzo, e poi Bologna, Padova, Torino e molte altre città.
La presentazione di Milano è stata anche l’occasione per illustrare un altro progetto di Bioland “Bio fair Südtirol”. Si tratta di un nuovo e ambizioso concetto gastronomico che mira a portare nel piatto sempre più alimenti biologici regionali, promuovendole l’impiego nei ristoranti altoatesini, dalle malghe ai ristoranti stellati, dalle mense scolastiche a quelle aziendali. “I prodotti devono provenire esclusivamente dalla regione, collegando così in modo ottimale i settori del turismo e dell’agricoltura. In questo modo si crea una situazione vantaggiosa non solo per la gastronomia altoatesina, ma anche per i produttori e i trasformatori locali”, ha spiegato Manuela Zischg, responsabile del progetto.
Le aziende partner si impegnano a utilizzare prodotti biologici provenienti dall’Alto Adige (ad esempio mele, latte fresco) e prodotti biologici provenienti dal commercio equo e solidale (ad esempio caffè, cioccolato) per prodotti selezionati e disponibili. In base alla percentuale di impiego di questi prodotti, le aziende vengono certificate e suddivise in tre diversi livelli: con il 30%-60% di alimenti e bevande biologici, l’azienda riceve lo status bronzo; con il 60-90% di alimenti e bevande biologici, l’azienda riceve lo status argento; con oltre il 90% di alimenti e bevande biologici, l’azienda riceve lo status oro.
Fonte: Bioland