Data inizio
07 Set 2017
News

Anche il Marocco, importante produttore ed esportatore di prodotti agricoli, è influenzato dal fenomeno globale della crescita del settore biologico, con un interessante sviluppo del mercato interno. A fine 2015, erano saliti a 7.400 gli ettari dedicati al bio, con una produzione di 75.000 tonnellate di prodotti freschi di cui 12.500 esportati e 60.000 consumati nel Paese.

I prodotti di cui si è avviata una produzione biologica sono la frutta (arance, carrube, clementine, olive, mele, prugne, melograni, noci), verdure (pomodori, pepe, meloni, melanzane, carote, zucchine, fagioli), piante aromatiche e medicinali (PAM) quali capperi, zafferano, verbena, , lavanda, gelsomino, citronella. Tra tutte queste colture, si trovano coltivate in biologico soprattutto le piante aromatiche e medicinali, gli ulivi, gli agrumi e i carrubi. In termini di produzione le colture vegetali, gli agrumi e le PAM rappresentano il 63% della produzione totale.  Certificate come biologiche troviamo anche piante spontanee come l'albero di argan, il rosmarino, il  timo, la salvia, il cumino, l’origano, il coriandolo, la lavanda, l’assenzio ed altre.    

Il settore biologico marocchino fa capo ad un'associazione denominata AMABIO (Association Marocaine de la Filière des Productions Biologiques) e ad una federazione interprofessionale chiamata FIMABIO (Fédération Interprofessionelle Marocaine de la Filière Biologique). Obiettivo del governo sarebbe di raggiungere 40mila ha certificati entro il 2020, anche se i costi della certificazione costituiscono tuttora un ostacolo per gli agricoltori più piccoli che vogliono convertirsi.

Fonte: CIHEAM