Data inizio
27 Mar 2015
Rassegna stampa

Lo Iarc (l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro di Lione) ha reso noto il giudizio maturato su cinque pesticidi: il glifosato e gli insetticidi malathion e diazinon sono stati classificati come "probabili cancerogeni" anche se "le prove sono limitate". Mentre gli insetticidi tetrachlorvinphos et parathion sono stati considerati solo "possibili cancerogeni". Da qui lo scontro con la multinazionale che produce il glifosato, la Monsanto. Infatti, dei cinque prodotti indagati, quello con le vendite di gran lunga più importanti è il glisofato: è utilizzato in 750 prodotti per l'agricoltura e ha conosciuto un boom correlato con le piante ogm che hanno incorporato la resistenza a questo erbicida. Il rischio ipotizzato è il linfoma non Hodgkin, una forma di tumore del sangue. Lo Iarc precisa che il suo giudizio non ha valore legale, ma certo il peso del suo giudizio è consistente. "Per noi le valutazioni dello Iarc sono valide perché elaborate con metodo rigoroso e perché valutano studi indipendenti e pubblicati nella letteratura scientifica: quindi vanno tenute nella massima considerazione dalle autorità regolatorie", ribatte Roberto Bertollini, direttore di ricerca dell'ufficio europeo dell'Oms. "Ciò non toglie che ulteriori studi siano benvenuti". Ma le associazioni dei consumatori e degli agricoltori sono già passate all'offensiva. In Francia Générations futures ha espresso soddisfazione per il giudizio dello Iarc. E il presidente di Aiab Vincenzo Vizioli ha chiesto che "l'Italia e l'Unione Europea considerino immediatamente le misure necessarie per proteggere agricoltori e consumatori dal glifosato”. Anche Chiara Braga, responsabile ambiente della segreteria del Pd, ha aderito alla proposta di messa al bando del glifosato annunciando un'interrogazione parlamentare al ministro delle Politiche agricole.

“La Repubblica.it”, 25 marzo 2015, www.repubblica.it

 

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