Data inizio
10 Nov 2020
News

L’iniziativa è di un gruppo di imprenditori che da anni lavora sul biologico e che recentemente ha costituito l’Associazione di produttori Sardegna bio, nata proprio allo scopo di promuovere  il nuovo biodistretto, che si propone di rappresentare in modo coordinato tutte le filiere produttive a carattere biologico esistenti sul territorio regionale. Il Comitato promotore, oltre all’Associazione di produttori Sardegna Bio (capofila), include la Città metropolitana di Cagliari, il Comune di Cagliari, Anci Sardegna, Coldiretti Sardegna e la Fondazione Its Filiera Agroalimentare della Sardegna.

La filosofia è chiara: l’isola può contare su una scarsa industrializzazione, bassa concentrazione demografica e una qualità dell’ambiente abbastanza alta, ovvero ottime condizioni per sviluppare la cultura e le colture biologiche. Obiettivo primario del distretto biologico è così quello di favorire la coesione e partecipazione di tutti gli attori della filiera biologica, sostenendoli affinché possano coniugare la propria attività con le nuove frontiere della sostenibilità (energie rinnovabili, biodiversità, qualità del lavoro e della vita). Il bio-distretto intende inoltre favorire rapporti più equi nella filiera, creando nuove relazioni dirette tra produttori e consumatori, grazie a modelli distributivi alternativi quali la filiera corta e i gruppi di acquisto solidale, nonché spronando le pubbliche amministrazioni a incrementare gli acquisti verdi per mense scolastiche, ospedali e altri servizi pubblici.

Il presidente dell’Associazione di Produttori Sardegna Bio, Andrea Campurra, ha già avviato gli incontri per invitare tutte le aziende biologiche sarde a partecipare, e ha indicato anche un buon riscontro da parte della Regione, che valuterebbe l’iniziativa attraverso un gruppo di esperti per poi riconoscerla attraverso una delibera della giunta regionale, probabilmente entro dicembre.

Una volta costituito, il biodistretto punta ad entrare in rete con la Sicilia e a coinvolgere altre regioni, come la Campania, interessate alla valorizzazione del biologico. L’auspicio è poi che il bio-distretto possa costituire un impulso per favorire l’export dei prodotti biologici locali a livello internazionale, dialogando direttamente con i vertici del Mipaaf e avere accesso a molti più fondi, al fine di sostenere un’agricoltura amica dell'ambiente, sviluppare ricerca, innovazione e cultura rurale, attivare filiere corte e conciliare la tutela della biodiversità con lo sviluppo delle aree rurali e a vocazione agricola più avanzata.

Fonte: YouTG Network/ MyFruit.it

Parole chiave