Data inizio
17 Lug 2023
Rassegna stampa

Il Sistema di Controllo e Certificazione del Biologico nel nostro Paese è fra i più avanzati a livello  europeo: oltre a prevedere da tempo un numero medio di controlli annui per ogni operatore superiore  rispetto a quanto avviene in altri Paesi dell’Ue, ha introdotto il criterio di valutazione del rischio per la  definizione dei piani di controllo da più di dieci anni rispetto al Reg. (UE) 2018/848 (che l’ha introdotto  a livello Ue solo dal gennaio 2022). Tale Regolamento riprende per molti aspetti le regole che gli  Organismi italiani già da tempo si erano dati nell’ambito del Regolamento Tecnico n. 16 di Accredia (oggi  denominato DT16). Inoltre, il successo del Sistema di Controllo e Certificazione del nostro Paese si basa  anche sulla collaborazione e cooperazione con gli altri Attori del Sistema stesso: Accredia (per il  controllo, in particolare, sui requisiti di terzietà e indipendenza degli Organismi di Certificazione),  l’Ispettorato per il contrasto e la repressione delle frodi nell’agroalimentare (ICQRF) del Ministero, le  Regioni e le Province Autonome; una sinergia, quindi, fra il Sistema privato – costituito dagli Organismi  di Certificazione (ODC) per l’attività di controllo presso gli operatori – ed il sistema pubblico – per  l’autorizzazione/delega e la sorveglianza sugli Organismi di Certificazione. È anche grazie alla  cooperazione tra tali attori, infatti, e alle segnalazioni fatte dagli Organismi di Certificazione se sono state avviate delle importanti indagini dalla Guardia di Finanza su presunte frodi nel comparto del  Biologico.

L’articolo entra nei dettagli indicando come potrebbe essere un sistema di certificazione più efficiente e meno burocratico, che tipo di formazione dovrebbe essere riservato agli ispettori, affrontando anche i costi della certificazione ed altri argomenti pertinenti.

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Fonte: GreenPlanet