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<P align=justify>Molti visitatori dall'estero. Il problema della ricerca in agricoltura. No alle deroghe sull'uso di sementi convenzionali nel biologico. CESENA (FC, 8 mag. 2004) - Babele di lingue a Macfrut. Mai come nell'edizione 2004 della maggior rassegna specializzata in ortofrutticoltura, che si conclude domenica 9 maggio, si era sentito un tale ''tasso'' di parlate d'oltreconfine. Tante le delegazioni e i gruppi che hanno superato le cento persone (dai giapponesi agli argentini, dagli australiani agli ungheresi, dagli olandesi ai turchi), inoltre si possono citare almeno quaranta cinesi. Gli stand dei 650 espositori hanno vissuto momenti di sovraffollamento per la ''voglia'' di contatti allo scopo di concludere affari sia sul versante dei prodotti che su quello dei macchinari e delle tecnologie. Addirittura la Giordania all'incontro dedicato alla sua situazione ha invitato le imprese italiane a impegnarsi anche nel settore dell'autotrasporto (soprattutto quello refrigerato), dove le infrastrutture di quello stato arabo sono abbastanza carenti. Già, perché l'ortofrutticoltura ha bisogno di essere movimentata e finora il mezzo più diffuso è il camion (o trasporto su gomma). Ma anche in Italia ci sono situazioni problematiche, come la ricerca, alla quale si riservano pochissimi fondi, come è stato sottolineato al convegno di sabato mattina sul recupero delle vecchie varietà frutticole, sia da esperti che da docenti universitari. Una situazione su cui ha concordato anche Mario Marino del Ministero delle Politiche agricole sostenendo che '' se il nuovo regolamento 1467/94 della Commissione europea concerne la conservazione, caratterizzazione, raccolta e utilizzazione delle risorse genetiche, però, per i prossimi tre anni sono stati destinati in tutto 10 milioni di Euro. In Italia ne arriveranno circa 500mila: una cifra insufficiente per qualsiasi progetto importante''. Ma quante in Italia sono le varietà totali censite? Carlo Fideghelli, dell'Isf di Roma, ha parlato di 11.844 accessioni (entità genetica che non è necessariamente una varietà) e 7.426 varietà. ''La nostra indagine – ha spiegato – ha messo in evidenza una realtà preoccupante relativa alla scarsa duplicazione. Silviero Sansavini, dell'Università di Bologna, ne è certo: ''Le vecchie varietà rappresentano un patrimonio da recuperare e conservare. Senza dimenticare che le vecchie varietà rappresentano un ottimo 'serbatoio' genetico dal quale attingere 'caratteri', come resistenza a malattie e serbevolezza, per la costituzione di nuove varietà''. Favorita da positivi margini di redditività e requisiti di freschezza vincenti rispetto al prodotto importato (che hanno visto crescere i consumi interni), ma oppressa dall'alta propensione al rischio dovuta al fattore climatico e dalla forte carenza di manodopera, la fragola italiana guarda al futuro dalla ''ribalta'' di Macfrut 2004. A delineare nuove opportunità per la ''rossa'' italiana è stato il workshop ''La filiera della fragola in Europa'', promosso dal CSO (Centro Servizi Ortofrutticoli) di Ferrara nella penultima giornata della rassegna di Agri Cesena. Negli ultimi anni la fragolicoltura italiana (3.900 ettari di superfici, 158.774 tonnellate prodotte), ha subìto una progressiva e costante riduzione delle superfici investite (500 ettari di superfici in meno dal 2000 a oggi) ed ha registrato una contrazione dell'export del -60% (con un incremento del +70% delle importazioni) a causa della forte competizione di paesi quali la vicina Spagna. A fronte di questi dati non certo confortanti ad aprire nuove prospettive alla fragolicoltura del Belpaese è la ricerca economica realizzata da CSO e Dipartimento di Economia ed Ingegneria agraria dell'Università di Bologna, presentata a Macfrut. Dall'indagine, che ha quantificato i costi di produzione e redditività delle fragole in Italia, Spagna, Germania e Francia, emerge che anche in Italia la fragola è una coltura con un margine positivo di redditività, come conferma un profitto che varia dai 7.272 euro/ettaro per la coltura in pieno campo di Forlì-Cesena ai 14.191 euro/ettaro della varietà Camarosa coltivata in tunnel nella Provincia di Salerno. No al ripetersi delle deroghe che consentono l'uso delle sementi convenzionali anche per il biologico. L'incertezza dei sementieri può finire solo se la Ue deciderà di vietare l'uso di altre sementi. Anche questo è stato chiesto a Macfrut, nel convegno sulle sementi Bio. Così la prima giornata Soddisfazione nei padiglioni di Pievesestina nella prima giornata di Macfrut, la maggior manifestazione europea specializzata in ortofrutticoltura. Affluenza superiore alla prima giornata dello scorso anno, a detta di tutti (espositori e visitatori professionali). E poi, l'ortofrutticoltura italiana ''ha ancora ampia opportunità per conquistare spazi sul mercato nazionale e internazionale perché ha produzioni di qualità'', parola di Ministro. Giovanni Alemanno, titolare del dicastero delle Politiche Agricole è arrivato a Macfrut per capire e confrontarsi sulle tematiche del rapporto con i Paesi del Mediterraneo. ''Bisogna cogliere queste opportunità con una maggiore organizzazione –ha sottolineato Alemanno -in particolare rafforzando gli accordi di filiera e realizzando gli organismi interprofessionali che devono diventare il baricentro della politica agroalimentare italiana''. Il Ministro ha anche auspicato una maggiore integrazione tra i Paesi del Mediterraneo, in modo da ''evitare inutili concorrenze''. Infine, per contrastare la tendenza al calo dei consumi ortofrutticoli, stanno arrivando dal Governo fondi per la campagna ''Five at Day'', cioè il consumo di cinque porzioni al giorno di frutta e verdura''. Così Alemanno, ha risposto a Domenico Scarpellini, presidente di Agri Cesena, che nel suo saluto al Ministro, ha ricordato con preoccupazione come nel 2003 anche il saldo fra import ed export sia arretrato. Scarpellini, ha dato ad Alemanno una caveja d'argento, ''simbolo dell'ospitalità romagnola''. E subito dopo è stato assegnato il Premio Agri Cesena 2004 al professor Giuseppe Cellini. Durante il convegno ''L'ortofrutticoltura europea verso l'integrazione'' si è parlato anche dei rischi e delle opportunità offerte dall'Unione Europea a 25. '' Produrre puntando alla qualità, ma in maniera diversificata, per poter vendere a un prezzo più alto prodotti ricchi di servizi'' ecco la strada che Paolo Bruni, presidente di Federagroalimentare e di Confcooperative, ritiene indispensabile percorrere affinché i produttori italiani siano competitivi di fronte alla concorrenza dell'est Europa e dei Paesi del Mediterraneo. IHA Italia ha presentato i dati 2003 dell'Osservatorio dei consumi ortofrutticoli delle famiglie italiane, un ''servizio'' che Macfrut ed Agri Cesena offrono a produttori ed operatori del settore. Nel 2003 gli acquisti delle famiglie italiane si sono contratti del –4,69% in quantità a fronte di un incremento della spesa del +2,25% sulle cifre del 2002. Conteggiando frutta e verdura fresca, assieme ad ortaggi surgelati, si ottiene un volume di 8.829.412 tonnellate (nel 2002 sono stati 9.264.3159) per un valore di oltre 13,3 miliardi di Euro. Tra le fonti di acquisto preferite per la frutta, crescono i discount, dove si vendono il 4,4 % dei volumi (dal 3,2 % del 2001 e il 3,6 % del 2002). Crescono gli acquisti di ortaggi surgelati attestati nel 2003 a 195mila tonnellate (192.000 nel 2002), per un valore di 610 milioni di euro. In media le famiglie italiane (sono 18,8 milioni quelle che acquistano surgelati) ne consumano 10,4 kg. l'anno per nucleo. Prezzi (sia al produttore che al consumatore) e costi di produzione sono due problemi che sono ben presenti nelle strategie e nelle azioni dei produttori, i quali iniziano ad agire sulla logistica per effettuare economie e riduzione delle spese durante il ciclo produttivo. Così giovedì 6 maggio, Orogel, l'azienda cesenate di surgelati ha presentato a Macfrut il progetto per la realizzazione di una nuovo Magazzino di conservazione ha presentato a Macfrut il progetto Per Orogel parte una stagione di grandi investimenti, nel settore logistico e della riorganizzazione interna, per un totale di oltre 25 milioni di euro. A lavori conclusi sarà uno dei maggiori magazzini d'Europa per la conservazione dei surgelati, completamente automatizzato, per un investimento pari a 8,5 milioni di euro. Alta 30 metri, avrà una temperatura di stoccaggio a –27 gradi centigradi e una cubatura di stoccaggio pari a 120mila tonnellate. I lavori, che prenderanno il via entro poche settimane nei pressi dell'attuale stabilimento, saranno conclusi in 18 mesi. Ma non è tutto: è in fase di completamento un magazzino imballaggio da 1800 metri quadrati e una cella di stoccaggio (sempre a –27 gradi) da 21mila metri cubi. Inoltre è prevista una sopraelevata per superare la via Dismano, che divide i due stabilimenti, con un circuito automotore per la movimentazione dei prodotti. Infine si avrà una graduale sostituzione dei muletti elettrici, quelli con l'operatore, da muletti automatici gestiti dal computer. Tutto questo in una fase di espansione dell'azienda grazie all'entrata a regime dei nuovi reparti Pastellati e Grigliati che richiederanno un potenziamento della manodopera assunta. Nella prima giornata di Macfrut si è parlato anche di agricoltura biologica come primo passo verso la salvaguardia ambientale e il risparmio energetico. Nel corso di un convegno sull'argomento è stato presentato il progetto territoriale sul grado di attuabilità della sostenibilità ambientale nelle aziende agricole promosso da Agri Cesena in collaborazione con Osservatorio Agroambientale, UB (Unione interprofessionale Operatori del Biologico) e C.R.P.V. (Centro Ricerche Produzioni Vegetali) di Cesena. Dal Progetto, attuato in due aziende agricole pilota di Forlì-Cesena, è emerso che la certificazione ambientale non rappresenta al momento un'esigenza degli agricoltori e che di conseguenza lo sviluppo di sistemi di gestione ambientale risulta quanto mai importante. Inoltre manca la capacità di elaborare strategie di gestione aziendale a medio e lungo termine e sono presenti alcune difficoltà di interpretazione ed applicazione dei vari requisiti di legge al comparto agricolo. Dal 1995 a oggi le superfici dedicate all'agricoltura biologica nella Provincia di Forlì-Cesena sono passate da 1.247 ettari a 9.409 ettari, di cui circa 7.000 occupati da colture non compensate (erba medica, orticole). L'incidenza complessiva delle superfici biologiche di Forlì-Cesena sul totale regionale è del 21,28%, percentuale che la rende la Provincia a maggior tasso di adesione al bio. Macfrut in oltre 60 lingue Ocm ortofrutta: tutto, o quasi, resterà invariato per l'Organizzazione Comune del Mercato. ''Però il sistema italiano meriterebbe qualcosa in più – ha sottolineato Gian Paolo Dozzo, sottosegretario del Ministero Politiche Agricole e Forestali a Macfrut -se non altro per la grande professionalità dimostrata dalle nostre Op''. E proprio del ''ruolo delle Op nell'evoluzione dell'Ocm dei prodotti ortofrutticoli'' si è parlato nella seconda giornata di Macfrut (Cesena, 6-9 maggio) con i direttori delle Unioni nazionali delle Op (Organizzazioni di produttori). Il sottosegretario Dozzo ha affermato che L'Italia non è la Cenerentola d'Europa: ''Le Op italiane sono all'altezza, se non superiori, a quelle degli altri Paesi e il nostro sistema deve saper sfruttare completamente i finanziamenti europei. Sul fronte della qualità e dei prezzi, Dozzo ha rimarcato il valore aggiunto dei nostri prodotti tipici. ''Nessuno lo dice – ha concluso il sottosegretario – ma nel primo trimestre 2004, rispetto al 2003, i prezzi sono diminuiti del 3,2% per la frutta e del 9,1% per gli ortaggi. Ciò dimostra che il mondo agricolo ha poco peso nel campo della comunicazione''. ''Entro la fine dell'estate sarà presentata al Parlamento europeo e alle altre istituzioni una Comunicazione che proporrà le linee guida dell'Ocm con finanziamenti che dovrebbero essere al 4,1% del valore della produzione. I direttori delle OP riconoscono che il sistema dei finanziamenti è abbastanza veloce e in linea con le aspettative: nel 2002 sono stati erogati 388 milioni di Euro e oltre 400 milioni di Euro nel 2003. Raimondo Serra, della direzione Agricoltura della Commissione europea, ha aggiunto che la prossima Ocm dovrà tener conto dell'Europa a 25, continuare sulla linea della tutela ambientale e stabilire uno standard comune a tutti i Paesi per le caratteristiche organolettiche dei prodotti. Ma Dozzo ha espresso perplessità: ''C'è il rischio di una standardizzazione delle produzioni, il che andrebbe a scapito delle nostre produzioni tipiche''. Al termine del convegno Paolo Bruni, presidente di Fedagri, ha premiato Cesare Cesari, classe 1924, ''per il grande contributo al mondo della produzione organizzata''. L'integrazione di filiera tra l'Italia e i paesi del Bacino del Mediterraneo è un processo inevitabile alla luce della scadenza del 2010 quando il Bacino del Mediterraneo diverrà area di libero scambio. A Macfrut è stato illustrato il progetto Euromedsys, uno degli strumenti volti a favorire gli scambi di conoscenza e integrazione delle strutture produttive e ''intermedie'' di Italia, Spagna e Francia con quelle di Algeria, Marocco e Tunisia. Il progetto è coordinato dalla Regione Toscana e coinvolge attivamente anche Emilia Romagna, Campania, Calabria e Sardegna. Inoltre, si è illustrato lo ''stato'' del progetto di cooperazione per lo sviluppo del settore agroalimentare del Marocco presentato da Legacoop e Assessorato all'Agricoltura della Regione Emilia Romagna nella seconda giornata della manifestazione di Agri Cesena. Il Progetto, frutto nell'impegno che Legacoop e Regione hanno assunto negli ultimi due anni per favorire il dialogo con i paesi del Mediterraneo e a cui partecipano 40 aziende emiliano romagnole, vuole rispondere al fabbisogno di sviluppo del comparto agroalimentare marocchino. E a proposito di internazionalità va detto che nelle prime due giornate di Macfru si sono sentite tante lingue, grazie alle oltre sessanta fra delegazioni e gruppi esteri che sono arrrivati. Fra i più numerosi, vanno segnalati francesi, neo zelandesi, spagnoli, danesi, tedeschi ed egiziani. Da sottolineare tanti operatori dei Paesi dell'Est ed una quarantina di cinesi. Ritornando alla situazione italiana, l'impiego mirato degli agrofarmaci permette di fare arrivare sulle tavole dei consumatori frutta e verdura di qualità, garantendo al tempo stesso la redditività dei produttori e la protezione dell'ambiente. Il loro utilizzo infatti permette di incrementare la produttività riducendo lo spreco di risorse naturali. Per Paolo Bruni, presidente di Fedagri-Confcooperative: ''Ben vengano approfondimenti di tipo scientifico. Se, con adeguati controlli sulla sicurezza alimentare, riusciremo a garantire e soddisfare i consumatori, avremo risolto problemi occupazionali e di economia generale. Però dovremo fare un patto triangolare tra produttori, industria chimica e consumatori''. Il cartone ondulato può rispondere a tutte le esigenze del mercato. E' urgente quindi arrivare alla definizione di uno standard italiano che permetta l'impilabilità tra imballaggi di produttori diversi, l'interstaccabilità tra formati differenti e la garanzia assoluta di performance di qualità comuni. E' quanto è emerso al convegno su ''Standardizzazione, economicità e compatibilità ambientale, nuove e vecchie sfide per gli imballaggi in cartone ondulato per gli ortofrutticoli''. ''Il Gifco presta grande attenzione alla filiera ortofrutticola – ha detto Piero Attoma, presidente del Gruppo italiano fabbricanti cartone ondulato – perché è quella dove stanno maggiormente cambiando le esigenze degli utilizzatori''. Ventidue milioni di Euro, stanziati in tre anni, per la protezione delle colture e per il risparmio idrico. Lo ha annunciato Guido Tampieri, assessore all'Agricoltura della regione Emilia Romagna al convegno ''Difesa dalle calamità naturali e risparmio idrico: il punto sulle gelate tardive''. Per Tampieri ''irrigazione e difesa delle colture sono le priorità sulle quali la Regione investe notevoli risorse. Occorre operare in prevenzione in quanto i risarcimenti post-evento calamitoso sono solo dei palliativi''. Sono stati presentati i risultati di ''DisGelo'', un progetto durato 4 anni e finanziato dalla Regione. Fra i risultati più interessanti va segnalata l'irrigazione sottochioma in pianura e quella soprachioma in collina. In mancanza di acqua si può optare per il sistema a ventilatori. Proseguiranno anche sabato 8, domenica 9 e lunedì 10 le trasmissioni via satellite su Macfrut, che saranno visibili in tutta Europa 4 volte al giorno, grazie a un canale satellitare attivato in collaborazione con Agrilinea News (la trasmissione si riceverà su decoder Sky canale 863, oppure in chiaro su Taxi channel - ore 12.00, 14.00, 18.30, 22.30) e che saranno a cura di Camilla Nata (RAI), Lucilla Aglioti (Stream Verde) e Sauro Angelini (Agrilinea Italia). <BR><I>Fonte di informazione:</I> Emilianet, 8 maggio 2004</P>