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<div style="text-align: justify;">Con qualche
polemica tra chi sostiene che l'investimento di grossi capitali
danneggi il settore e chi invece lo vede come un'opportunità
Dopo anni di crescita record, il mercato bio della Gran Bretagna si è
forse un po’ assestato, ma continua ad attirare l’attenzione delle
maggiori aziende alimentari.
Alcuni esempi: nel 1999 la Rachel Organic è stata acquistata dal
produttore statunitense Horizon (a sua volta acquisito dalla Dean Foods
nel 2003), la Go Organics dalla Unilever Bestfoods insieme con la Kallo
Foods (joint-venture olandese-britannica), che sono a loro volta andate
a far parte della multinazionale olandese Koninklijke Wessanen nel
2002. Mentre da una parte l’iniezione di capitali ha agevolato la
produzione agli agricoltori e alle imprese di trasformazione, i prezzi
lungo tutta la filiera sono stati ridotti. Questo ha sollevato la
preoccupazioni di molti sul peso dei capitali del big business in un
settore che ha sempre basato il suo valore economico sulle sue basi
etiche. Michel Marriage, direttore della Doves Farm Foods (nel
Berkshire) produttore di biscotti, cereali, dolci e snak è preoccupato
da questa situazione. “E’ inquietante perché non è rimasta quasi
nessuna azienda biologica – quasi tutte sono state acquistate da
aziende più grosse” ha dichiarato Marriage. ''Prendiamo per esempio
l’acquisto della Rachel Dairy da parte della Horizon/Dean. La Dean,
negli Stati Uniti, ha praticamente il monopolio del latte del latte di
soia e del latte bio. Per me il fatto che un’azienda del genere
possegga la Rachel’s solleva delle questioni etiche. La Horizon/Dean
segue un modello economico che ha poco a che fare con i principi del
biologico. Bisogna raggiungere un equilibrio. Le persone si affidano al
concetto di ‘cibo biologico’, ma devono essere in grado di sapere che
cosa esattamente stanno comprando. Potrebbe essere un grande danno se
le persone decidessero di rinunciare al cibo biologico a causa del
ruolo delle grandi aziende in questo settore. Il settore biologico, per
definizione, non può preoccuparsi esclusivamente delle forze di
mercato.”
Il direttore amministrativo della Rachel Organics, Neil Burchill, gli
risponde che l’investimento di capitali nel settore porta numerosi
vantaggi, da qualsiasi parte provengano. “La ragione per cui i
proprietari originali della Rachel Organics l’hanno venduta è che
volevano che il messaggio del biologico potesse giungere al più ampio
numero possibile di consumatori e non avevano il capitale necessario.
La Horizon invece ce l’aveva. Questo ha permesso la creazione di una
gamma di prodotti più ampia, di un marketing più efficiente e una
crescita nei servizi. Il numero degli addetti è considerevolmente
aumentato, generando una catena di effetti positivi a livello locale”.
La preoccupazione che le aziende più grandi siano meno inclini a
rispettare gli standard biologici è infondata, ha aggiunto: “Gli
standard biologici esistono e devono essere rispettati a prescindere
dalle dimensioni della struttura”. Il consulente Simon Wright concorda
sugli standards, ma accusa la grande distribuzione del calo dei prezzi
di vendita. “La catena di supermercati Asda (di proprietà della Wal
Mart) cerca di offrire i prezzi più bassi e poi tutti i concorrenti
sono costretti a seguirla. Ciò è particolarmente dannoso: deprime il
valore del prodotto, e i margini si riducono a tutti i livelli della
filiera''.<br></div><i>Fonte di informazione:</i> The European Health &amp; Nutrition Convention