In Italia la coltivazione del pomodoro da mensa ha interessato 24.200 ha nel 2017 (ultimo dato di fonte Istat disponibile), circa 1.100 in meno rispetto all’anno precedente, ma a questo calo fa eccezione il pomodoro da mensa coltivazione biologica, che segnala una crescita costante nelle superfici.
Bio e convenzionale: costi a confronto
Ma quanto costa e quanto viene pagato il pomodoro da mensa bio? Nell'articolo una tabella presenta un sintetico confronto tra rese e costi di produzione per la tipologia “rosso a grappolo” in serra con metodo biologico ed integrato. Il costo per ettaro è risultato più contenuto in tecnica biologica, circa il 12% in meno rispetto all’integrato, soprattutto per effetto della minore resa, che nel biologico è risultata pari a 10,5 t/1.000 m², contro 17,5 del campione in tecnica integrata. Oltre alla resa, la tecnica biologica si differenzia in modo sostanziale, sia nella fertilizzazione, sia soprattutto nel controllo delle malerbe e nella difesa fitosanitaria che, in tutti i casi, prevedono un certo livello di «convivenza » con le avversità che, inevitabilmente, si riflette sulla resa produttiva. Il costo per unità di prodotto risulta, pertanto, ben maggiore nel biologico, 0,84 euro/kg contro 0,57 euro/kg, per un differenziale del 45% circa. A fronte di questa rilevazione va però evidenziato come il rosso a grappolo bio in serra ha registrato, da gennaio 2016 ad ottobre 2018, un prezzo medio riconosciuto alla produzione di 1,65 euro/kg contro 0,60 euro/kg per la stessa tipologia in coltivazione integrata. Il premium price medio di periodo, dunque, è risultato del 120% ma nella pratica, come ricorrente in ortofrutticoltura, le quotazioni del biologico risultano più uniformi e costanti nel tempo e, quindi, il distacco è dovuto di fatto alle forti oscillazioni del mercato convenzionale.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 12/2019 Prezzi volatili: grave criticità per la redditività del pomodoro Di A. Palmieri
Fonte: L'Informatore Agrario