News

<P align=justify><STRONG><BR></STRONG>E' OGM il 12% del cotone. E anche quando non è transgenico, è tra le colture più inquinanti del pianeta: assorbe il 25% della produzione mondiale di pesticidi. Aia e Icea promuovono un tavolo. ROMA. Il cotone geneticamente modificato copre il 12% delle terre coltivate a cotone nel mondo. E anche quando non è Ogm, il cotone è tra le colture più inquinanti del pianeta: quello industriale assorbe il 25% della produzione mondiale di pesticidi e, dopo la lavorazione, induce un numero crescente di dermatiti allergiche. Associazione italiana per l'agricoltura biologica (Aiab) e Istituto per la certificazione etica ed ambientale (Icea) lanciano l'allarme e danno il via al tavolo nazionale sul cotone biologico ed equosolidale. Del tavolo fanno parte oltre ad Aiab e Icea, realtà del commercio equo (come Ctm Altromercato e Transfair Italia, Roba dell'Altro mondo-Rete Lilliput, Commercio alternativo, Coop. Raggio verde), organizzazioni ambientaliste come Legambiente, Ong come Gvc e Crocevia, aziende come Ali srl, Bio on Body srl, Carpe Diem Tessile srl, Fibranova srl, Pai Natural Color e Wip srl, Federmoda Cna - Federazione regionale Emilia-Romagna. L'obiettivo, sottolineano, è promuovere una filiera del cotone da agricoltura biologica che porti sul mercato indumenti e prodotti di cotone «sano e sicuro, non intriso di veleni chimici e realizzati a scapito dei lavoratori dei paesi più poveri. Aumentando, contemporaneamente, le informazioni disponibili per i consumatori sull'impatto del cotone non biologico sulla propria salute e sull'ambiente». L'impatto, afferma Paolo Foglia, responsabile Ricerca e sviluppo Icea, «sta presentando risvolti allarmanti. La diffusione di cotone transgenico sta inducendo ad esempio l'evoluzione di insetti 'invulnerabilì» ai pesticidi. La stampa Gli obiettivi in sintesi: - Riduzione dei rischi ambientali associati all’uso intensivo di sostanze chimiche pericolosi sia nella fase di coltivazione che dei successivi processi manifatturieri. - Uso efficiente delle risorse: la produzione tessile è un processo intensivo caratterizzato da un ampio uso di risorse – in particolare l’acqua. - Riduzione dei rifiuti. - Rispetto dei diritti del lavoro nel nord come nel sud del mondo - Maggiore equità nei rapporti tra paesi del nord e del sud del mondo - Accrescere il livello di informazione e la conoscenza dei consumatori delle problematiche ambientali, sociali e salutistiche connesse con i prodotti in cotone. - Promuovere una stretta collaborazione con gli enti di ricerca operanti sia sul fronte delle tecniche e dei metodi di produzione agricola che nell’ambito dei processi e delle tecnologie manifatturiere. - Coinvolgere operatori economici ad ogni livello della catena del valore e costruire le infrastrutture per aiutare le imprese ad avere accesso alle informazioni chiave del settore al fine di promuovere la costituzione di una filiera produttiva integrata. - Sensibilizzare i soggetti istituzionali sulle tematiche del Cotone Biologico anche al fine di promuovere l’introduzione di questi prodotti nell’ambito delle politiche di Green Public Procurement. <BR><I>Fonte di informazione:</I> La stampa, 25 maggio 2004 - Icea, 25 maggio 2004</P>