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<P align=justify></STRONG>La comunità montana ha attivato un progetto di difesa eco-compatibile consistente nell’uso di trappole: le ''Ecotraps'' Prosegue sull’Alto Garda il progetto di cattura massale della mosca olearia (Bactrocera Oleae) secondo i metodi dell’agricoltura biologica. È promosso dalla Comunità montana, che anche quest’anno provvederà ad effettuare la distribuzione delle trappole per la cattura del temuto insetto alle aziende olivicole dei Comuni di Limone, Tremosine, Tignale, Gargnano, Toscolano Maderno, Gardone Riviera e Salò. Le aziende interessate potranno ottenere la concessione delle trappole a prezzo agevolato (0,30 euro per ogni trappola Ecotraps) presentandosi presso la Comunità montana, a Villa di Gargnano, secondo orari prestabiliti (per informazioni tel. 0365.71449). Contestualmente al ritiro dovranno essere riportate le trappole utilizzate nella scorsa campagna olearia, ai fini del corretto smaltimento, presso l’ex Caserma Magnolini di Bogliaco, dove sarà disponibile un apposito contenitore. Sull’Alto Garda l’olivicoltura riveste un ruolo importante nel comparto agricolo. L’olivo copre circa 650 ettari, per un totale di 800 soggetti (dalla grande azienda al piccolo produttore privato) che coltivano oltre 200mila piante, con una produzione annua variabile fra i 2mila e i 3mila quintali di olio, lavorati prevalentemente nei 5 frantoi operanti a Limone (1 cooperativo), Gargnano (1), Toscolano Maderno (2) e Tignale. Dal punto di vista varietale a farla da padrone è la specie Casaliva, clone autoctono; ma si coltiva ancora il Gargnà, tipica pianta altogardesana che difficilmente oggi trova spazio negli oliveti specializzati in quanto fortemente alternante come produzione. La maggiore incognita che grava sulla produzione olivicola è dovuta agli attacchi che da luglio in poi vengono condotti dalla mosca olearia, che arreca danni quantitativi e qualitativi notevoli alla produzione, che in alcune stagioni viene quasi azzerata. Fino a qualche anno fa l’unico intervento contro l’attacco della mosca olearia era il trattamento chimico a base di prodotti ad elevato impatto ambientale (il Dimetoato). A partire dal 2001 la Comunità montana ha attivato un progetto di difesa eco-compatibile, consistente nell’utilizzo di trappole cromotropiche attrattive, ammesse in agricoltura biologica. Tecnicamente le ''Ecotraps'' sono costituite da un sacchetto contenente sali di ammonio, attrattivo per la mosca, ed un insetticida compatibile con l’agricoltura biologica: la deltametrina. A completare l’effetto attrattivo della trappola si abbina una fiala di feromone. Il progetto, avviato in forma sperimentale a Limone nel 2001, è stato esteso nel 2002 ai Comuni di Gargnano, Tignale, e Toscolano. Durante il controllo effettuato nel 2002 si è osservato come le trappole abbiano completamente annullato l’effetto aggressivo della mosca. Nel 2003 la difesa con il sistema Ecotraps è stata estesa da Limone a Gardone. <BR><I>Fonte di informazione:</I> Il Giornale di Brescia, 24 Maggio 2004</P>