Data inizio
10 Mar 2016
Rassegna stampa

Eurostat ha da poco diffuso l’edizione 2015 del dossier “Agriculture, forestry and fishery statistics, un rapporto che descrive non solo la produzione agricola, ma anche l’allevamento, la diffusione delle coltivazioni biologiche e l’inquinamento prodotto da questi settori. Dal rapporto risulta che l’Italia è la terza potenza agricola dell’Unione Europa. Sul fronte del fatturato a primeggiare è la Francia, che nel 2013 ha sfiorato i 57 miliardi di euro, quindi c’è la Germania con 46,2 miliardi e quindi l’Italia con oltre 43 miliardi di euro nel 2013.

In Italia ci sono più di un milione di proprietà agricole, destinate ai vari impieghi. In Francia sono 472mila, in Germania 285mila. E se nelle prime due potenze agricole europee la dimensione media di queste aziende copre 58 ettari, in Italia non si va oltre i 12, praticamente un quinto di quelle francesi e tedesche. Eppure, nonostante questa frammentazione, ci sono settori in cui l’agricoltura italiana riesce a primeggiare. Ad esempio nella coltivazione di agrumi (con 3 milioni di tonnellate l’Italia è il secondo produttore europeo, dietro la Spagna), pesche (primi gli spagnoli con 931mila tonnellate, secondi gli italiani con 860mila), mele (dopo i 3,2 milioni di tonnellate polacche e i 2,5 turchi, ecco quelle dell’Italia che nel 2014 hanno raggiunto i 2 milioni e 454mila tonnellate ) e pomodori (la Turchia al primo posto con 11,8 milioni di tonnellate immessi sul mercato, ma al secondo posto ecco l’Italia con 5,6 milioni).

È sul fronte dell’agricoltura biologica che l’Italia riguadagna terreno: con i suoi 1,4 milioni di ettari coltivati senza l’uso di pesticidi si piazza al secondo posto dietro la Spagna, che ha raggiunto quota 1,7 milioni. E se per quanto riguarda l’allevamento bio di bovini e suini i campioni sono rispettivamente Germania e Francia, quando si parla di ovini bio l’Italia è al secondo posto dietro il Regno Unito.

E sotto l’aspetto dell’inquinamento l’agricoltura italiana è decisamente migliore rispetto a quella francese e tedesca. gli agricoltori italiani emettono in atmosfera la metà del metano e degli ossidi di azoto dei loro colleghi transalpini.

 

“Il Sole 24 Ore”, 09 Marzo 2016, http://www.infodata.ilsole24ore.com

 

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