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<P align=justify>Sorgerà a Vibo Valentia e produrrà circa 160 tonnellate di orate, spigole e saraghi seguendo il disciplinare Aiab VIBO VALENTIA. Produrrà circa 160 tonnellate di orate, spigole e saraghi e si caratterizzerà per essere il primo impianto di maricoltura a vasta scala di produzione biologica certificata. La struttura sorgerà a Vibo Valentia, in località Trainiti di Porto Salvo e sarà gestita dalla Cooperativa di ricerca e tecnologie ''Nautilus''. La produzione sarà sottoposta al protocollo per le produzioni ittiche biologiche, e viene garantita dalla compatibilità ambientale, alimentare e medica, certificata dall'Istituto per la Certificazione Etica ed Ambientale (ICEA). Il protocollo produttivo dell'AIAB si basa sul divieto d’utilizzo di prodotti chimici di sintesi, sull'impiego di mangimi biologici ed, in generale, su una nuova filosofia produttiva incentrata sul benessere degli animali allevati, il rispetto e la tutela dell'ambiente, il monitoraggio e la sorveglianza degli aspetti del processo produttivo ritenuti critici. Il progetto è stato realizzato nell'ambito del Patto territoriale specializzato della provincia di Vibo Valentia, per l'agricoltura, la pesca e l'acquacoltura Complessivamente, tra gli impianti in mare, l'avannotteria e le strutture a terra, per la lavorazione del pescato, ha comportato investimenti pari a circa 3 milioni di euro e consentirà a regime un'occupazione aggiuntiva di 25 unità. L'iniziativa prende le mosse dal programma per l'acquacoltura biologica dell'Uniprom, consorzio unitario del movimento cooperativo e degli armatori presieduto da Ettore Ianì, che di fatto ha aperto in Europa il capitolo dell'acquacoltura biologica. ''Ci troviamo di fronte ad un prodotto innovativo - dichiara Ianì - che permetterà di portare sul mercato, entro la fine di quest'anno, un pesce biologico interamente controllato e chiaramente riconoscibile sui banchi di vendita. Ci muoviamo - continua il Presidente di Lega Pesca - per quanto riguarda il settore delle produzioni d’allevamento ittico, in un quadro normativo incerto e confuso, non esistendo ancora precisi standard produttivi per le produzioni biologiche. Auspichiamo - conclude Ianì - che il disegno di legge della senatrice Loredana De Petris, a favore della qualità della produzione ittica e della regolamentazione del pesce biologico, venga approvato tempestivamente. Per la definizione del protocollo produttivo, la nostra associata ''Nautilus'', che rappresenta un punto d’eccellenza per tutta la ricerca cooperativa, ha preso in prestito quella della zootecnia biologica modificandola e aggiornandola, e costituisce un punto di partenza per costruire un processo di certificazione di qualità biologica per il pesce allevato e lancia la sfida della riconversione al biologico delle produzioni dell'acquacoltura italiana''. L'inaugurazione dello stabilimento è prevista per sabato, 8 marzo, alle 9. Il completamento dei lavori è previsto per il dicembre 2005. Il progetto prevede la costruzione di 2 ormeggi da 14 gabbie su due linee da 7 gabbie cadauna. La profondità media del sito d’installazione ormeggi è di 40 metri. Sono previste inoltre 28 gabbie da 16 metri di diametro e quattro set di reti per gabbia. Le modalità d’allevamento sono quelle previste dalla procedura disciplinare dell'Aiab, ovvero una densità di allevamento inferiore 10 Kg/m3 a taglia commerciale finale di 500 g considerando una resa media del 70%; una distanza minima tra le gabbie di allevamento 22 metri; il controllo a cadenza mensile di tutti i parametri ambientali con tetto di 0,1 mg/ per nitriti e nitrati; forniture di novellame certificato da enti terzi e con certificata di tracciabilità per ogni singolo lotto; forniture di mangimi certificati da enti terzi esenti OGM, e inquinanti con certificato di tracciabilità; distribuzione manuale dell'alimento. Ci saranno inoltre schede di tracciabilità per ogni singola gabbia dalla semina fino al raggiungimento della taglia commerciale. Gli impianti in mare attualmente realizzati consistono in un ormeggio da 14 gabbie; 6 gabbie realizzate nel 2003 di cui 5 seminate nel mese di luglio 2003 con 300.000 individui ripartiti tra spigole, orate e saraghi pizzuti (una gabbia); otto gabbie in fase di realizzazione. le emine previste tra maggio-luglio 2004 riguardano 420.000 tra spigole ed orate (in 7 gabbie) e 50.000 saraghi pizzuti in 2 gabbie. Sono stati inoltre realizzati un magazzino di stoccaggio per mangimi; un magazzino di stoccaggio per reti e cime; un'officina meccanica e diving; un magazzino per lo stoccaggio materiale ed il confezionamento del pesce; una sala confezionamento pesce attrezzata; una cella frigo a 0 °C; un roduttore di ghiaccio. I mezzi nautici impiegati sono un'imbarcazione da lavoro di 6,5 metri in vetroresina; un gommone in polietilene da 6,8 metri; un'imbarcazione da lavoro da 16 metri provvista di gru e verricelli in fase di realizzazione; un'imbarcazione da 9 metri per la distribuzione dell'alimento pure in fase di realizzazione. <BR><I>Fonte di informazione:</I> Giornale di Calabria, 7 maggio 2004</P>