A partire dal 22 novembre è diventato obbligatorio in Cile, per tutti i prodotti biologici certificati e trasformati, l’uso di un logo specifico, per aiutare i consumatori a riconoscere facilmente i prodotti del settore, e non comprare prodotti “falso-bio”.
Anche in Cile, come nel resto del mondo, sia la produzione che il mercato dei prodotti biologici sono in forte espansione. La superficie biologica è raddoppiata rispetto al 2007, anno di entrata in vigore della legge nazionale per il settore, raggiungendo 174.666 ha certificati (fine 2016). Di questi, quasi 20mila ha corrispondono a superfici coltivate (soprattutto oliveti e frutteti), il resto –più di 154mila ha- riguarda la raccolta di prodotti spontanei, molto estesa in alcune regioni del Paese, cui vanno sommati 21mila alveari certificati e alcuni allevamenti di bestiame.
Il Cile è il primo Paese dell’America Latina ad aver siglato un accordo di equivalenza con l’Unione Europea (partirà nel 2018), e sta lavorando per raggiungere un accordo simile anche con gli Stati Uniti, altro importante mercato per i prodotti cileni.
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Fonte: latercera.com