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<P align=justify>Il bilancio 2003 e le prospettive secondo il Ccpb Venerdì 28 maggio all’agriturismo La Lupa di Castelfranco Emilia (MO si è svolta la XVI Assemblea generale del Consorzio per il Controllo dei Prodotti Biologici. Il presidente Lino Nori ha presentato la relazione del Consiglio di Amministrazione sul bilancio 2003 affrontando gli aspetti salienti dell’attività di controllo e commentando gli elementi più rilevanti dell’esercizio finanziario. Conclusa la parte amministrativa, si è tenuta la tavola rotonda “Produzione e distribuzione a confronto” per fare il punto sullo stato della distribuzione dei prodotti biologici e sulle prospettive del settore. Come rappresentanti delle istituzioni hanno partecipato all’evento l’onorevole Luca Bellotti, delegato per il biologico dal ministro Alemanno, e Guido Tampieri, assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna. Per la distribuzione erano presenti i rappresentanti di Coop Italia (Roberto Fiammenghi, direttore acquisti alimentari, e Maurizio Zucchi, responsabile qualità), di Auchan-Rinascente (Fabio Sordi, responsabile ufficio acquisti, e Roberta De Natale, responsabile assicurazione qualità) e dello specializzato NaturaSì (Roberto Zanoni, direttore generale, e Paola Bigliani, responsabile assicurazione qualità). Nori ha analizzato la domanda dei prodotti bio, la strada da percorrere per consolidare il mercato e le carenze del sistema di controllo. Lo sviluppo esponenziale nel periodo 1999-2001, legato soprattutto a situazioni contingenti come Mucca Pazza, ha creato un nucleo di consumatori che si è consolidato nel tempo. Infatti, nonostante l’attuale contrazione generale dei consumi dovuta al quadro economico negativo, il settore regge abbastanza bene. Una certa stasi è considerata quasi fisiologica dopo l’enorme balzo in avanti degli anni precedenti. Il futuro, però, richiederà lo sforzo congiunto di produttori, distributori e istituzioni per orientare e potenziare la crescita del settore. Se fino ad ora è stato possibile vivere di rendita, trainati dalla domanda spontanea dei consumatori che chiedevano prodotti più sani, per la valorizzazione di un settore ormai strategico per l’economia nazionale oggi è necessario rientrare in un quadro di dimensione europea. Gli strumenti sono il Piano d’azione europeo, per promuovere l’informazione dei consumatori e stimolare il mercato, e il conseguente Piano nazionale, già adottato da diversi paesi (Francia, Germania, ecc.). L’impegno a far crescere il biologico implica anche un aggiornamento normativo. Sulla bozza del decreto legislativo di settore recentemente presentata dal Mipaf il Ccpb si esprime favorevolmente, senza comunque l’illusione che possa risolvere tutti i problemi. “Il nuovo decreto vuole migliorare un settore che è cresciuto troppo in fretta e ha evidenziato alcuni lati deboli, anche se ha fondamentalmente risposto alle aspettative e ha ottenuto importanti riconoscimenti internazionali” precisa la relazione del Consiglio. Secondo il Ccpb, infatti, l’attività di controllo e certificazione ha dato in generale buoni risultati, e nonostante qualche limite e difficoltà, nel complesso si è dimostrata affidabile. L’elemento più vulnerabile nel processo di controllo, evidenziato con decisione da Nori, è senz’altro il coordinamento fra enti pubblici nell’attività di sorveglianza, male organizzata e non coordinata: solo cinque regioni su venti si sono impegnate in controlli sull’attività del Ccpb. Gli enti non riescono a comunicare fra loro e lavorano a compartimenti stagni. Lo stesso Sincert non dialoga con gli altri soggetti istituzionali. Il Decreto affronta proprio temi come i rapporti fra le istituzioni (Mipaf e Regioni) e definisce con chiarezza compiti e responsabilità dei vari soggetti interessati, la concessione e il rinnovo periodico delle autorizzazioni, la sorveglianza e le sanzioni per gli Odc da parte di Mipaf e Regioni. Fra le disposizioni generali sono previsti comitati di concertazione, strumenti per lo sviluppo del mercato e il completamento del quadro delle norme di produzione. I NUMERI DEL BILANCIO 2003 DEL CCPB Nonostante il quadro economico generale non particolarmente favorevole all’aumento dei consumi, il bilancio 2003 si è chiuso positivamente con un utile di 298.906 Euro su un ricavo totale di 4.259 mila Euro. In riferimento all’attività di certificazione si nota una flessione del numero delle aziende sottoposte al controllo, soprattutto a causa della contrazione dei contributi comunitari che ha indotto molti agricoltori a abbandonare il sistema di controllo biologico. Se si confronta il calo delle aziende agricole (circa il 30% nel periodo 2001-2003) con quello delle superfici (-10% nello stesso periodo) appare evidente che la contrazione ha riguardato piccole aziende con produzioni quantitativamente minori. Aziende controllate 3.858 (4.494 nel 2002): 2.750 agricole, 236 zootecniche e 872 di trasformazione. Superficie totale interessata: 63.398 ettari (66.817 nel 2002) Certificati di prodotto rlasciati 5.583 (5.649 nel 2002) Autorizzazioni a stampa di etichette 2.773 (2.906 nel 2002) L’attività ispettiva in crescita dimostra lo sforzo costante degli ultimi anni per migliorare la qualità del lavoro e assicurare garanzie e sicurezza come richiedono operatori e consumatori. Ispezioni effettuate 6.504 (6.255 nel 2002) Analisi 769 (752 nel 2002) Sanzioni comminate 334 di cui 232 hanno comportato la sospensione della certificazione o la soppressione delle indicazioni relative al metodo biologico e 102 l’esclusione dal sistema di controllo Diffide 432 e reclami 1.164<BR><I>Fonte di informazione:</I> Greenplanet.net, 4 giugno 2004</P>