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<P align=justify>Le buone pratiche di sostenibilità hanno fatto centro a Terra Futura, mostra-convegno internazionale promossa da Banca Etica e Regione Toscana che si è svolta a Firenze dall'1 al 4 aprile. Ambiente, economia e società sono stati i protagonisti di questa kermesse all'insegna dell'analisi, convegni, dibattiti su un futuro migliore per il nostro pianeta, un futuro ''equo e sostenibile''. Messaggio forte e chiaro: la stessa manifestazione è stata a “impatto zero'', vale a dire l’anidride carbonica e i gas effetto serra prodotti in queste quattro giornate ed emessi nell’atmosfera sono stati monitorati e l'impatto ambientale, stimato da LifeGate in decine di tonnellate di CO2, sarà compensato attraverso la riforestazione di alcuni ettari di terra in Costa Rica. Fortemente presente a Terra Futura il mondo dell'agricoltura biologica con le prime giornate della mostra dedicate, in particolare, alle molteplici problematiche ambientali. Grande attenzione alla ''chimica verde'', traguardo della ricerca sull'agricoltura per sostituire prodotti tossici come coloranti, carburanti, cosmetici ed altro con prodotti derivati da materie prime rinnovabili. Ad esempio, la canapa ed altre fibre naturali che possono avere proprietà fitodepurative importanti per l'equilibrio ambientale, biocarburanti come il biodiesel ricavabile dal girasole o le plastiche ''verdi'' biodegradabili che presto saranno naturali al 100%. E' emersa la necessità di promuovere la coltivazione di cotone biologico nei paesi in via di sviluppo visto che il cotone è attualmente una delle coltivazioni più inquinanti, 1/4 del consumo di tutti i pesticidi mondiali. Su questo argomento, parole forti quelle di Susan George, direttore del Transnational institute di Amsterdam tra i protagonisti della campagna internazionale sulle regole del Wto: “Per guadagnare i 130mila dollari che un contadino Usa incassa di sussidi per produrre cotone, un africano dovrebbe lavorare 600 anni”. Il cotone viene coltivato da 80 Paesi del mondo, con Usa e Cina che coprono ciascuno un 20% circa della produzione globale, ed è forse tra gli esempi più chiari dell’ingiustizia delle regole del commercio internazionale. Numerosi convegni hanno visto la partecipazione di Tito Barbini e Tommaso Franci, assessori rispettivamente all'agricoltura e all'ambiente della Regione Toscana. La stessa Regione Toscana ha presentato 11 imprese che hanno ridotto il proprio impatto ambientale attraverso varie strategie: dalla diminuzione del consumo di energia e acqua nella lavorazione, all'applicazione di linee guida ispirate alla bioedilizia, impianti di riciclaggio di acque reflue e sfruttamento del calore geotermico. “Uno dei progetti che sta più a cuore alla Regione Toscana è proprio quello della chimica verde - ha sottolineato il presidente Claudio Martini - ed è necessario che alcune sperimentazioni diventino fatti culturali''. Terra Futura ha inoltre ospitato la IX Conferenza Regionale sull’ambiente che ha visto un vivace scambio di battute fra Governo e società civile in materia di rapporti tra imprese e ambiente. Il ministro Altero Matteoli ha dichiarato che è cresciuta la coscienza ambientale nel Paese anche da parte del mondo imprenditoriale ma Sabina Siniscalchi, già direttrice di Mani Tese e direttore della Fondazione Responsabilità Etica, ha contestato alle istituzioni una posizione poco definita sul tema della responsabilità sociale delle imprese. ''Dobbiamo evitare che, in una globalizzazione del tutto deregolamentata, alcune imprese, invece di creare occupazione e qualità nei Paesi dell’Est Europa e del Sud del mondo, continuino a creare pochi posti di lavoro mal retribuiti, sfruttino l’ambiente, il lavoro dei bambini o il lavoro forzato”, ha ribattutto Siniscalchi. Ampia la partecipazione di politici fin dalle prime battute. Giovanna Melandri, tra gli altri, è intervenuta al convegno promosso dall'Arci sui ''Diritti culturali e benessere sociale'', Alfonso Pecorario Scanio al convegno di Legambiente sulla chimica verde. A Terra futura è circolato l’Ecoaspromonte dal valore di 1 Euro, il primo esempio reale di moneta locale in Italia presentato da Tonino Perna, presidente dell’Ente Parco nazionale dell’Aspromonte ''per prendere coscienza della “non sacralità” della banconota, il primo passo da compiere per creare nuove esperienze di moneta locale''. Durante i quattro giorni la manifestazione ha visto la presenza di oltre 35 mila visitatori, con un'area espositiva di più di 250 stand e momenti di animazione e spettacolo all'aperto, segno che il problema ''futuro sostenibile'' è fortemente sentito. Si replica nella primavera del 2005. ''Terra Futura rappresenta un tentativo di uscire dalla crisi presente, e di risolvere la contraddizione per cui le risorse sono limitate e i bisogni artificialmente dilatati'' ha affermato alla conclusione del programma culturale Giulietto Chiesa, membro del Comitato di garanzia insieme a Wolfgang Sachs, Vandana Shiva, Tonio Dell’Olio. ''Forse l’informazione non parla abbastanza di manifestazioni come queste, ma sono convinto che le cose importanti non emergano subito, ci vuole del tempo''. <BR><I>Fonte di informazione:</I> Regione Toscana</P>