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<b></b><div style="text-align: justify;">VALLI DEL NOCE – «I frutticoltori biologici non hanno
intenzione di divenire il capro espiatorio di una problematica la cui
causa e dinamica è ancora ignota». Lo afferma Michele Scrinzi,
coordinatore di Atabio, nel documento «Il sonno della ragione genera
mostri: quanta ignoranza sull´agricoltura biologica», inviato ai
vertici di Provincia, Istituto agrario, associazioni agricole e
organizzazioni di produttori. La presa di posizione nasce dalla
giornata tecnica svoltasi il 12 febbraio a Cles: in sede di dibattito,
Claudio Cristan di Sporminore aveva chiesto cosa è possibile fare se,
come nel suo caso, frutteti «integrati» confinano con un´area a
produzione biologica, «fonte sicura di inoculo», cioè causa di
propagazione degli «scopazzi». Scrinzi contesta la superficialità di
tale affermazione, sottolineando ciò che da essa emerge: il frutteto
biologico viene presentato come sicura fonte di inoculo, vengono
associate aree di terreno incolto a quelle a coltivazione biologica, si
contrappone la produzione di Melinda («di altissima qualità», precisa
Scrinzi) alla pessima qualità delle mele biologiche; e «si contrappone
il gruppo Melinda al gruppo dei disobbedienti biologici che non
sarebbero pressati dall´eliminazione dai propri fondi di piante infette
(e non è vero)». Secondo Scrinzi tutti i frutticoltori, rispetto agli
scopazzi, sono sulla stessa barca; ricorda poi come sia stato tentato
addirittura (da parte di qualche coltivatore) di addossare la colpa
degli scopazzi alla lotta integrata, invocando il ritorno ai
trattamenti pesanti di un tempo. «Ora si attacca il biologico. Poi
toccherà ai boschi, visto che alcuni vettori svernano su piante
spontanee?», si chiede Scrinzi. Che insiste: «L´Ufficio frutticolo di
San Michele deve risolvere vari problemi. Atabio fin dal 2000 ha
proposto un progetto di ricerca, sperimentazione, formazione e
assistenza tecnica in agricoltura biologica, mai preso in
considerazione». Seguono due proposte: la creazione di una commissione
di studio che analizzi in forma comparativa la situazione scopazzi in
frutteti a conduzione biologica e a conduzione integrata; e l´apertura
di un confronto tra tecnici, ricercatori ed operatori di settore.
Un primo momento è previsto giovedì alle 14 nella sala dell´aeroporto
Caproni, sede del seminario «Tecniche di difesa in agricoltura
biologica», promosso dal Centro formazione e servizi della
Confagricoltori.
<br></div><i>Fonte di informazione:</i> l'Adige