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<div style="text-align: justify;">Nascerà alle porte di Roma il
primo polo distributivo di prodotti biologici: 1.500 metri quadrati modernamente attrezzati (<span style="font-style: italic;">500 dei quali refrigerati</span>) sorgeranno presso il <span style="font-weight: bold;">Centro Agroalimentare di Roma (Car)</span>, il primo del genere non solo
in Italia ma anche in Europa. <br><br>Lo ha annunciato ufficialmente al <span style="font-weight: bold;">Biofach 2007 </span>di <span style="font-weight: bold;">Norimberga</span><span style="font-style: italic;">, l'assessore all'Agricoltura della Regione Lazio</span> <span style="font-weight: bold;">Daniela Valentini</span>, indicando scadenze molto ravvicinate ed
altrettanto precise.<br><br>&nbsp;''<span style="font-style: italic;">In aprile</span> – ha
sottolineato l'assessore - <span style="font-style: italic;">realizzeremo presso il Centro
Agroalimentare di Roma il primo centro di distribuzione del biologico in tutta Europa</span>''.
<br><br>Per accelerare i tempi e rispettare la scadenza concordata, presto la Regione firmerà un
protocollo d'intesa con il <span style="font-weight: bold;">Consorzio BioRoma</span> e con il <span style="font-weight: bold;">Car</span>. <br><br>Il centro distributivo polifunzionale costituirà una
piattaforma in grado di garantire servizi di stoccaggio, di logistica, di commercializzazione e di
promozione. <br><br>La prepotente tendenza italiana alla crescita del comparto biologico è
trascinata proprio dalla regione laziale: con ben 2.736 aziende ''bio'' esuperfici coltivate pari al
10% della <span style="font-weight: bold;">Sau (Superfice agricola utilizzata),</span> il <span style="font-weight: bold;">Lazio</span> figura infatti tra le regioni europee protagoniste in questo
mercato grazie anche a indici di consumo di notevole rilievo. <br><br>Nel Lazio anche l'aspetto
distributivo merita molta attenzione: infatti su mille punti di vendita italiani di prodotti
agroalimentari ''bio'', 150 (pari ad un buon 13%) sono quelli che operano a Roma.<br><br>E' supefluo
specificare che tra i principali obiettivi dei promotori della ''<span style="font-weight: bold;">Piattaforma del biologico</span>'' nel <span style="font-style: italic;">Centro
Agroalimentare di Roma </span>c'è anche un contenimento dei prezzi al dettaglio dei prodotti
biologici in vendita nei supermercati e nei negozi specializzati della Capitale e del Lazio.
<br><br>Più in generale, tuttavia, si tratta di ottimizzare e di riorganizzare l'intero sistema
logistico e distributivo laziale del biologico, garantendo alla nascente filiera tutti i servizi e
gli sbocchi commerciali, le opportunità di sviluppo, le risorse tecnologiche, le economie di scala,
i supporti professionali ed i programmi promozionali di un'autentica filiera modernamente
strutturata in tutti i suoi segmenti funzionali.<br><br>Con tutta evidenza il <span style="font-style: italic;">Car</span> si presta ottimamente a questa necessità. Concentrando il
prodotto, le aziende, i servizi, i produttori, glioperatori, i distributori in un solo polo
attrezzato come il CentroAgroalimentare di Roma c'è la fondata speranza che nel Lazio il biologico
superi le dimensioni economiche di una nicchia, pur importante: soltanto a Roma si stima un giro
d'affari dai 100 ai 130 milioni di euro annui, destinati da quest'anno ad aumentare dopo una recente
moltiplicazione di pasti ''bio'' nelle mense scolastiche comunali cittadine.
<br><br><br></div><i>Fonte di informazione:</i> Centro agroalimentare di Roma<br>