PROIDRO - INNOCUITA' ED EFFICIENZA DI PROTEINE IDROLIZZATE PER LA CONCIMAZIONE AZOTATA IN AGRICOLTURA BIOLOGICA

Coordinatore

Benedetti Anna Maria

Partecipanti al progetto

Dell'Abate Mariateresa

Ente finanziatore

MiPAAF - COSVIR IV

Data inizio

31/12/2008

Data fine

31/12/2010

a) Caratterizzazione chimica, tossicologica ed agronomica delle proteine idrolizzate al fine di un loro inserimento nella lista dei fertilizzanti ammessi in agricoltura biologica. b) Predisposizione di un dossier tecnico- scientifico a supporto del dibattito in sede europea Working group legislation on organic farming 
Breve
descrizione del progetto: •    1.1) indagine di mercato sulla diffusione delle più comuni tipologie di idrolizzati proteici e scelta di un congruo numero rappresentativo di materie prime (vegetali o animali) differenziate anche  per processo produttivo (idrolisi chimica o enzimatica) da sottoporre ad analisi; campionatura del gruppo di confronto, tra le tipologie di fertilizzanti ammessi in AB (Annex II del Reg. CEE 2092/91 e succ. integrazioni e modificazioni); •    1.2) caratterizzazione chimica dei prodotti, sulla base delle caratteristiche merceologiche richieste sia dalla legislazione sui fertilizzanti (DL 29 aprile 2006 n. 217) che sulle caratteristiche base di altri prodotti (analoghi e non) ammessi in AB ai sensi del Reg. CEE 2092/91 e succ. integrazioni e modificazioni; •    1.3) test biochimici su campioni di pianta e suolo, quali: allungamento radicale e dell’ipocotile (verifica di attività pseudormonale); attività genotossica M/TOS ed indice mitotico (verifica attività genica); attività e dosaggio della biomassa microbica del suolo (verifica attività biostimolante), per verifica dell’innocuità d’uso dei prodotti in studio; •    1.4) prove agronomiche per la verifica dell’efficienza della fertilizzazione azotata condotta con i prodotti in studio. Questa attività verrà svolta in collegamento con altri progetti . Verranno poste a confronto parcelle coltivate con frumento in agricoltura biologica e convenzionale con lo scopo di individuare marcatori metabolici del suolo e della pianta in grado di discriminare tra colture biologiche, convenzionali e biotecnologiche; 
 
Risultati
attesi (descrizione, divulgabilità, applicazioni): •    Dossier tecnico tecnico su idoneità e/o requisiti aggiuntivi per le tipologie di prodotti studiati ai fini dell’eventuale richiesta di inserimento tra i prodotti ammessi in AB. Ottimizzazione del riciclo di biomasse derivanti dalla produzione primaria sia animale che vegetale al fine di utilizzare sostanza organica ricca di azoto per produrre un concimi azotati riducendo il volume di scarti e limitando il dispendio di energia per nuova sintesi chimica. •     Verranno individuati eventuali elementi correttivi che consentano la possibilità di ottenere prodotti consoni al metodo di produzione biologica, al fine di poter raccogliere elementi conoscitivi da poter utilizzare in un dibattito a livello comunitario. •    Valutazione mediante prove di coltivazione dell’efficienza nutritiva dei prodotti in comparazione. •    Ottimizzazione delle procedure di produzione finalizzate all’uso nel comparto produttivo biologico. •     Fornire agli agricoltori del comparto biologico prodotti innocui ed efficaci, soprattutto da utilizzare per colture esigenti soprattutto per la nutrizione azotata. •     Fornire indicazioni utili all’ottimizzazione della pratica di concimazione mediante la predisposizione di piani di concimazione basati sull’uso degli idrolizzati proteici. 
 
Trasferibilità
e potenziali fruitori dei risultati: agricoltori del comparto biologico i quali potranno fruire di prodotti innocui ed efficaci, soprattutto da utilizzare per colture esigenti soprattutto per la nutrizione azotata.

Breve
descrizione del progetto:
  
 
 •    1.1) indagine di mercato sulla diffusione delle più comuni tipologie di idrolizzati proteici e scelta di un congruo numero rappresentativo di materie prime (vegetali o animali) differenziate anche  per processo produttivo (idrolisi chimica o enzimatica) da sottoporre ad analisi; campionatura del gruppo di confronto, tra le tipologie di fertilizzanti ammessi in AB (Annex II del Reg. CEE 2092/91 e succ. integrazioni e modificazioni); •    1.2) caratterizzazione chimica dei prodotti, sulla base delle caratteristiche merceologiche richieste sia dalla legislazione sui fertilizzanti (DL 29 aprile 2006 n. 217) che sulle caratteristiche base di altri prodotti (analoghi e non) ammessi in AB ai sensi del Reg. CEE 2092/91 e succ. integrazioni e modificazioni; •    1.3) test biochimici su campioni di pianta e suolo, quali: allungamento radicale e dell’ipocotile (verifica di attività pseudormonale); attività genotossica M/TOS ed indice mitotico (verifica attività genica); attività e dosaggio della biomassa microbica del suolo (verifica attività biostimolante), per verifica dell’innocuità d’uso dei prodotti in studio; •    1.4) prove agronomiche per la verifica dell’efficienza della fertilizzazione azotata condotta con i prodotti in studio. Questa attività verrà svolta in collegamento con altri progetti . Verranno poste a confronto parcelle coltivate con frumento in agricoltura biologica e convenzionale con lo scopo di individuare marcatori metabolici del suolo e della pianta in grado di discriminare tra colture biologiche, convenzionali e biotecnologiche; 
 
 
Risultati
attesi (descrizione, divulgabilità, applicazioni):
  
 •    Dossier tecnico tecnico su idoneità e/o requisiti aggiuntivi per le tipologie di prodotti studiati ai fini dell’eventuale richiesta di inserimento tra i prodotti ammessi in AB. Ottimizzazione del riciclo di biomasse derivanti dalla produzione primaria sia animale che vegetale al fine di utilizzare sostanza organica ricca di azoto per produrre un concimi azotati riducendo il volume di scarti e limitando il dispendio di energia per nuova sintesi chimica. •     Verranno individuati eventuali elementi correttivi che consentano la possibilità di ottenere prodotti consoni al metodo di produzione biologica, al fine di poter raccogliere elementi conoscitivi da poter utilizzare in un dibattito a livello comunitario. •    Valutazione mediante prove di coltivazione dell’efficienza nutritiva dei prodotti in comparazione. •    Ottimizzazione delle procedure di produzione finalizzate all’uso nel comparto produttivo biologico. •     Fornire agli agricoltori del comparto biologico prodotti innocui ed efficaci, soprattutto da utilizzare per colture esigenti soprattutto per la nutrizione azotata. •     Fornire indicazioni utili all’ottimizzazione della pratica di concimazione mediante la predisposizione di piani di concimazione basati sull’uso degli idrolizzati proteici. 
 
  
Trasferibilità
e potenziali fruitori dei risultati:
  agricoltori del comparto biologico i quali potranno fruire di prodotti innocui ed efficaci, soprattutto da utilizzare per colture esigenti soprattutto per la nutrizione azotata.

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Parole chiave: Fertilizzazione azotata, idrolizzati proteici, biostimolanti