Coordinatore
Ente finanziatore
MiPAAF - COSVIR IV
Data inizio
01/01/2011
Data fine
31/12/2012

a) Introduzione in cloni avanzati di resistenza/tolleranza a tignola<br />b) Implementazione di strategie di difesa fitosanitaria per la tignola a basso impatto ambientale<br /><br /> <br /><span style="font-weight: bold; text-decoration: underline;">Breve descrizione del progetto</span>:<br /><br style="font-weight: bold; text-decoration: underline;" />Come tutte le specie soggette a rincalzatura, la patata è considerata una di quelle colture in cui il passaggio alla gestione biologica è ritenuto più facile. Pratiche agronomiche essenziali per la buona riuscita della coltivazione sono le seguenti:<br />-&nbsp;&nbsp;&nbsp; corretta sistemazione del terreno, allo scopo di evitare ristagni idrici;<br />-&nbsp;&nbsp;&nbsp; adeguate rotazioni, per il contenimento delle malerbe e dei parassiti;<br />-&nbsp;&nbsp;&nbsp; miglioramento del contenuto in sostanza organica del suolo.<br />Un aspetto cruciale per il successo della patata in agricoltura biologica è rappresentato dalla disponibilità di varietà idonee, queste devono garantire una veloce copertura del suolo (per competere con le erbe infestanti), un buon adattamento alla fertilizzazione organica, una raccolta precoce (per sfuggire agli attacchi degli elateridi) e un’ottima tolleranza alle avversità biotiche ed abiotiche più ricorrenti negli areali in cui sono coltivate. Questo progetto si propone di corrispondere a tale esigenza attraverso: <br />1)&nbsp;&nbsp;&nbsp; la validazione in regime biologico di breeding clones ottenuti da precedenti programmi di breeding; <br />2)&nbsp;&nbsp;&nbsp; la costituzione di nuove varietà con specifica adattabilità a tale metodo di coltivazione. I materiali genetici ottenuti saranno inseriti nei circuiti commerciali per assicurarne la promozione ed il rilascio ai coltivatori.<br />In particolare, le azioni di ricerca previste riguardano: <br />1)&nbsp;&nbsp;&nbsp; costituzione di nuove selezioni clonali con elevata tolleranza ai danni causati dalla tignola (Phthorimaea operculella), lepidottero gelechide che è divenuto nel volgere di pochi anni fitofago-chiave in molti bacini pataticoli italiani, superando in quanto a pericolosità, per gli enormi danni che può arrecare ai tuberi, la stessa dorifora;<br />2)&nbsp;&nbsp;&nbsp; implementazione di strategie di difesa fitosanitaria;<br />3)&nbsp;&nbsp;&nbsp; studio dell’influenza delle pratiche agronomiche nella prevenzione del danno;<br />4)&nbsp;&nbsp;&nbsp; monitoraggio della presenza del lepidottero minatore nei più importanti areali pataticoli italiani con elaborazione di mappe di rischio zonali.<span style="font-weight: bold; text-decoration: underline;"><br /><br /></span><br style="font-weight: bold; text-decoration: underline;" /><span style="font-weight: bold; text-decoration: underline;"><br />Risultati attesi (descrizione, divulgabilità, applicazioni)</span>:<br /><br />•&nbsp;&nbsp;&nbsp; Rilascio di cultivar adatte alle produzioni in regime biologico. La disponibilità di cultivar con specifica adattabilità rappresenta una prerogativa essenziale per la crescita del comparto;<br />•&nbsp;&nbsp;&nbsp; Sviluppo di cloni in avanzata fase di selezione con resistenza/tolleranza a tignola. Identificazione di marcatori molecolari associati a questi tratti di resistenza e loro sviluppo per l’impiego nella selezione assistita;<br />•&nbsp;&nbsp;&nbsp; Elaborazioni di linee di difesa, con il supporto dei Servizi Fitosanitari Regionali, per la tignola integrando accorgimenti di tipo agronomico e fitoiatrico nonché di mappe di rischio zonali.<br /><br /><br /><span style="font-weight: bold; text-decoration: underline;">Trasferibilità e potenziali fruitori dei risultati:</span><br /><br />Le ricadute ed i benefici annessi alla costituzione di nuove cv adatte alla coltivazione biologica, sono legati alla grande richiesta del mondo produttivo pataticolo che lamenta l’assenza di varietà costituite proprio per tale impostazione colturale. La disponibilità di nuove varietà più adatte alle produzioni biologiche e resistenti alle principali avversità, potrà migliorare il livello produttivo e qualitativo della pataticoltura biologica italiana.<br /> <br /><br />

a) Introduzione in cloni avanzati di resistenza/tolleranza a tignola<br />b) Implementazione di strategie di difesa fitosanitaria per la tignola a basso impatto ambientale<br /><br />

<span style="font-weight: bold; text-decoration: underline;">Breve descrizione del progetto</span>:<br /><br style="font-weight: bold; text-decoration: underline;" />Come tutte le specie soggette a rincalzatura, la patata è considerata una di quelle colture in cui il passaggio alla gestione biologica è ritenuto più facile. Pratiche agronomiche essenziali per la buona riuscita della coltivazione sono le seguenti:<br />-&nbsp;&nbsp;&nbsp; corretta sistemazione del terreno, allo scopo di evitare ristagni idrici;<br />-&nbsp;&nbsp;&nbsp; adeguate rotazioni, per il contenimento delle malerbe e dei parassiti;<br />-&nbsp;&nbsp;&nbsp; miglioramento del contenuto in sostanza organica del suolo.<br />Un aspetto cruciale per il successo della patata in agricoltura biologica è rappresentato dalla disponibilità di varietà idonee, queste devono garantire una veloce copertura del suolo (per competere con le erbe infestanti), un buon adattamento alla fertilizzazione organica, una raccolta precoce (per sfuggire agli attacchi degli elateridi) e un’ottima tolleranza alle avversità biotiche ed abiotiche più ricorrenti negli areali in cui sono coltivate. Questo progetto si propone di corrispondere a tale esigenza attraverso: <br />1)&nbsp;&nbsp;&nbsp; la validazione in regime biologico di breeding clones ottenuti da precedenti programmi di breeding; <br />2)&nbsp;&nbsp;&nbsp; la costituzione di nuove varietà con specifica adattabilità a tale metodo di coltivazione. I materiali genetici ottenuti saranno inseriti nei circuiti commerciali per assicurarne la promozione ed il rilascio ai coltivatori.<br />In particolare, le azioni di ricerca previste riguardano: <br />1)&nbsp;&nbsp;&nbsp; costituzione di nuove selezioni clonali con elevata tolleranza ai danni causati dalla tignola (Phthorimaea operculella), lepidottero gelechide che è divenuto nel volgere di pochi anni fitofago-chiave in molti bacini pataticoli italiani, superando in quanto a pericolosità, per gli enormi danni che può arrecare ai tuberi, la stessa dorifora;<br />2)&nbsp;&nbsp;&nbsp; implementazione di strategie di difesa fitosanitaria;<br />3)&nbsp;&nbsp;&nbsp; studio dell’influenza delle pratiche agronomiche nella prevenzione del danno;<br />4)&nbsp;&nbsp;&nbsp; monitoraggio della presenza del lepidottero minatore nei più importanti areali pataticoli italiani con elaborazione di mappe di rischio zonali.<span style="font-weight: bold; text-decoration: underline;"><br /><br /></span><br style="font-weight: bold; text-decoration: underline;" /><span style="font-weight: bold; text-decoration: underline;"><br />Risultati attesi (descrizione, divulgabilità, applicazioni)</span>:<br /><br />•&nbsp;&nbsp;&nbsp; Rilascio di cultivar adatte alle produzioni in regime biologico. La disponibilità di cultivar con specifica adattabilità rappresenta una prerogativa essenziale per la crescita del comparto;<br />•&nbsp;&nbsp;&nbsp; Sviluppo di cloni in avanzata fase di selezione con resistenza/tolleranza a tignola. Identificazione di marcatori molecolari associati a questi tratti di resistenza e loro sviluppo per l’impiego nella selezione assistita;<br />•&nbsp;&nbsp;&nbsp; Elaborazioni di linee di difesa, con il supporto dei Servizi Fitosanitari Regionali, per la tignola integrando accorgimenti di tipo agronomico e fitoiatrico nonché di mappe di rischio zonali.<br /><br /><br /><span style="font-weight: bold; text-decoration: underline;">Trasferibilità e potenziali fruitori dei risultati:</span><br /><br />Le ricadute ed i benefici annessi alla costituzione di nuove cv adatte alla coltivazione biologica, sono legati alla grande richiesta del mondo produttivo pataticolo che lamenta l’assenza di varietà costituite proprio per tale impostazione colturale. La disponibilità di nuove varietà più adatte alle produzioni biologiche e resistenti alle principali avversità, potrà migliorare il livello produttivo e qualitativo della pataticoltura biologica italiana.<br />

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<span style="text-decoration: underline;"><span style="font-weight: bold;">Parole chiave:</span></span><br /><br />Miglioramento genetico, innovazione varietale, resistenze multiple