Progetto COPASUDI: Sviluppo di soia per alimentazione umana e animale in biologico, di Piercarlo Tivano (Scuola Agraria Salesiana di Lombriasco)

Copasudi, progetto di cooperazione tra piccole aziende agricole sulla soia ad utilizzo diretto nasce, ancor prima di essere ammesso a finanziamento dalla misura 16.1.1 del PSR della Regione Piemonte, da una reale necessità delle piccole aziende a conduzione prevalentemente biologica di poter utilizzare la soia, per i propri allevamenti, direttamente prodotta in azienda senza doverla sottoporre a trattamenti fisici (deoleazione e tostatura) difficilmente realizzabili in piccole realtà.

"Agence Bio": un bando di gara per uno studio sul grano tenero e la soia biologici

"Agence Bio", l’agenzia francese di interesse pubblico che si occupa dello sviluppo, della promozione e della strutturazione dell'agricoltura biologica,  lancia un bando - che si chiuderà il 9 dicembre- per uno studio sul grano tenero e la soia biologici  che ha lo scopo di caratterizzare i settori del grano tenero e della soia biologica nell'Unione europea e nei principali Paesi terzi partner commerciali.

Rotazione mais-soia in biologico: surclassato il convenzionale in sperimentazione di lungo periodo

La professoressa Kathleen Delate, membro del comitato consultivo scientifico dell’Organic Center, ha pubblicato un video (che si può scaricare QUI) relativo alla prima “Giornata Virtuale del Biologico” sul campo presso la Neely-Kinyon Long-Term Agroecological Research (LTAR) della Iowa State University. Nel video lo spettatore è accompagnato a constatare perché una rotazione biologica a lungo termine di mais e soia abbia di molto superato la sua controparte convenzionale.

I semi di soia biologici riducono i rischi associati all'uso del glifosato

Secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista Foods, gli agricoltori convenzionali attualmente stanno usando una quantità doppia di glifosato rispetto alla fine degli anni '90, quando le colture GM sono diventate popolari, soprattutto perché le erbacce hanno sviluppato nel tempo una sempre maggiore resistenza a questo diserbante. Di conseguenza, aumentano anche i residui di glifosato nel tessuto vegetale delle colture. La nuova ricerca suggerisce che questi residui possono essere dannosi per gli animali che mangiano le colture contaminate.