Data inizio
07 Mar 2023
Rassegna stampa

Come l’Italia, nessuno in Europa ha una coltivazione bio così estesa. Leader nell’esportazione, dopo un periodo pandemico particolarmente florido per le vendite, gli effetti della guerra hanno avuto un contraccolpo anche nel settore. I report confermano un buon stato di salute nonostante i cali nelle vendite, ma per i produttori appare chiaro adesso che la vera sfida è appena stata lanciata: riuscire ad abbassare i prezzi. Un prodotto bio costa in media il 47% in più rispetto agli alimenti ordinari. In periodo di aumento generale dei costi, in cui le spese si fanno più oculate, una famiglia potrebbe essere meno predisposta a spendere ad esempio 3 euro per un chilo d'arance, anziché 2.

“L’Europa ha chiesto che entro il 2030 il 25% delle coltivazioni dei paesi sia bio. A fronte di una attuale media europea del 9%, in Italia già 17,4 % delle coltivazioni è bio e quindi punta a raggiungere quota 25 già nel 2027. Abbiamo una leadership nel settore a livello mondiale e siamo i maggiori esportatori di prodotto bio”, commenta ad HuffPost Maria Grazia Mammuccini, presidente di Federbio, “I dati del 2022 rispetto al 2021 portano una sostanziale stabilità nel mercato interno rispetto alla distribuzione, l’unico settore cresciuto è stato quello del discount. Questa la dice molto su quanto la difficoltà del potere d’acquisto incida sulle decisioni di una famiglia”.

Per Mammuccini, le vie da percorrere sono due: bisogna a riuscire a creare filiere a un giusto prezzo, evitando passaggi inutili ed eccessi di ricarichi, e serve un cambiamento normativo: “I costi delle certificazioni sono a carico delle aziende. Assurdo che chi produce in maniera più rispettosa dell’ambiente debba pagare un prezzo più alto: chiediamo di portare il costo del bio a credito d'imposta. Stiamo spingendo anche sulla fiscalità ambientale: i metodi produttivi a favore dell ambiente dovrebbe avere un regime fiscale agevolato, bisogna abbassare l’Iva”.

Il nord Europa è il nostro mercato di riferimento, dice ad HuffPost Francesco Giardina, Responsabile Bio di Coldiretti, “Il 60 70 % della produzione va all’estero. Da lì circa dieci mesi fa sono partiti segnali negativi. Il mercato tedesco era in forte diminuzione, abbiamo registrato disdette di contratti, che ci hanno evidenziato un problema: il prezzo del bio è troppo alto. La sfida deve essere quella di abbassarla senza ridurre la qualità”.

Dopo un biennio 2020-2021 segnato da una forte crescita in cui l'Italia si è confermata leader europea per superficie coltivata a bio, i primi cinque mesi del 2022 hanno registrato una flessione delle vendite a valore biologico in grande distribuzione pari allo 0,5% e un totale vendite Omnichannel nel mercato di 1,939 miliardi. Scenari simili si sono verificati anche in altri paesi europei come Francia e Germania. "Il conflitto russo-ucraino, lo scenario inflattivo, ormai arrivato al tasso dell'8%, l'aumento dei costi energetici e delle materie prime, stanno modificando le abitudini di consumo degli italiani e ciò sta determinando una leggera diminuzione delle vendite dei prodotti biologici", aveva dichiarato il sottosegretario al Mipaaf Francesco Battistoni commentando i dati sull'impatto dell'inflazione sui consumi dei prodotti biologici dell'Osservatorio Sana a cura di Nomisma.

In Italia, rileva il monitoraggio Sinab-Ismea, nel 2021 le vendite alimentari bio nel mercato interno hanno raggiunto quasi i 4,6 miliardi di euro, rappresentando il 3% delle vendite al dettaglio biologiche mondiali. Dal 2008 al 2021 il mercato domestico del biologico è cresciuto del 233% mentre l'export ha superato i 2,9 miliardi (+671%). La superficie biologica italiana è invece aumentata del 4,4%, arrivando a sfiorare i 2,2 milioni di ettari a fine 2021. Mentre sul fronte della spesa alimentare di prodotti biologici, nel 2021, si è registrata per la prima volta una riduzione degli acquisti di alimenti e bevande bio, e anche le prime indicazioni sul 2022 non lasciano ben sperare. Dopo l'ottima performance del 2020 (+9,5%), sostenuta da una maggiore propensione delle famiglie italiane all'acquisto di alimenti genuini e salutari e dal confinamento domiciliare nel lockdown, nel 2022 il valore della spesa si è contratto del 4,6%, portandosi a 3,38 miliardi di euro, anche se è rimasta invariata l'incidenza del bio sul totale degli acquisti agroalimentari (3,9%).

Tra alti e bassi si è giunta a una sorta di stabilità ed è chiaro che il settore bio ha ormai un’importanza solida nel paese. Nel 2023, frutta e verdura biologiche sono entrate nel paniere dell'Istat, a conferma di una sempre maggiore attenzione da parte dei consumatori verso la sostenibilità nel piatto con quasi nove famiglie italiane su dieci (89%) che hanno acquistato questi prodotti almeno una volta. La lista di ortofrutta bio nel paniere comprende arance, mandarini, limoni, banane, mele, pere, pesche, kiwi, pomodori da insalata, melanzane, zucchine, peperoni, carote, cipolle. Il valore degli acquisti di prodotti biologici, fa sapere Coldiretti, ha raggiunto la cifra di oltre 3,9 miliardi di euro, con la grande distribuzione a rappresentare il canale di vendita principale, anche se a registrare il maggior incremento delle vendite (+5%) sono i mercati contadini assieme a gas e piccoli negozi. Non va meglio invece ai negozi specializzati.

“Non dobbiamo abbassare la guardia e continuare a lavorare insieme per fare del biologico il paradigma di riferimento per una transizione del modello agricolo fondata su criteri sostenibili dal punto di vista economico, sociale e ambientale, soprattutto in questa fase nella quale i consumi anche a livello europeo hanno registrato una decelerazione”, dice la presidente di Federbio, “In Italia, dobbiamo intensificare gli sforzi per rafforzare i primati che abbiamo conquistato nel settore e, primariamente, stimolare con azioni coordinate ed efficaci i consumi interni. Solo attraverso una maggiore consapevolezza dei cittadini sul valore del bio potremo incentivare ulteriormente la crescita del settore e raggiungere i traguardi fissati anche in ambito europeo”.

Fonte: Huffington Post