Data inizio
24 Nov 2022
News

Il FiBL Svizzera e Agroscope, assieme ai centri di consulenza Agridea e alla Scuola di scienze agrarie, forestali e alimentari HAFL, hanno analizzato, in una specifica ricerca, le varietà di frumento panificabile per determinarne la stabilità della resa e della qualità. I risultati mostrano che la scelta della varietà deve essere adattata al sito e che un alto potenziale di resa non va di pari passo con un elevato contenuto proteico.

In condizioni di bassa fertilità o estensive, come quelle dell'agricoltura biologica, la limitazione dell'azoto (N) può portare a una diminuzione del contenuto proteico dei chicchi. È quindi necessario sviluppare strategie di selezione per garantire un contenuto proteico superiore al 12% che soddisfi i requisiti commerciali.

Sebbene la selezione del frumento abbia creato nuove varietà più performanti che utilizzano l'azoto del suolo in modo più efficiente, le prestazioni di alcune varietà variano a seconda del sito e sono fortemente limitate in condizioni di bassa fertilità. Solo un'analisi sistematica della variabilità delle prestazioni del grano in diverse condizioni pedoclimatiche consente di descrivere le proprietà agronomiche delle varietà in condizioni meno favorevoli.

Nell'articolo pubblicato su Swiss Agricultural Research, che si può scaricare QUI,  il team di ricerca è giunto alle seguenti conclusioni:

  • Le prestazioni delle varietà di grano da panificazione variano a seconda del potenziale del sito di coltivazione. Il confronto sistematico della loro stabilità produttiva e qualitativa ci permette di formulare raccomandazioni varietali per una produzione adattata al sito e quindi per un uso più efficiente delle risorse.
  • Nonostante le sue basse rese in siti a basso potenziale, la varietà Molinera si adatta perfettamente a tutti i tipi di suolo e presenta un contenuto proteico molto costante.
  • Una varietà come Aszita si presta bene a condizioni di coltivazione estensive, dove può mettere in evidenza altre caratteristiche agronomiche o nutrizionali.
  • Nella rete di prove condotte su appezzamenti nella Svizzera francese, è stato osservato un contenuto proteico ottimale per i siti con rese medie (40-55 dt/ha).
  • Un ulteriore studio varietale che includa anche siti marginali ed estensivi (a basso input) potrebbe contribuire al riconoscimento di varietà con caratteristiche speciali per l'agricoltura biologica.

Fonte: FIBL