L’ articolo riprende i risultati del Farming System Trial (FST) avviato dallo statunitense Rodale Institute nel 1981, che ha tra l’altro mirato a incrementare la produttività per ettaro del sistema bio sulle piantagioni sperimentali di mais, soia, avena e grano, le colture che costituiscono la prima produzione agricola nazionale, e che ha dato risultati molto interessanti, dimostrando che è possibile raffinare le pratiche agricole fino a ottenere risultati produttivi del biologico analoghi a quelli del convenzionale. Smentendo inoltre così una delle principali critiche avanzate contro la bioagricoltura, quella cioè della minore resa produttiva per ettaro rispetto al convenzionale. Una valutazione che, in realtà, si riferisce alla resa assoluta, prescindendo dalla differenza di input, e che per essere completa merita attente analisi che confrontino la complessità di diversi fattori.
L’articolo, che si può scaricare QUI, si sofferma in particolare sugli aspetti, evidenziati dallo studio, della performance del letame compostato, sulle lavorazioni del suolo e sulla produttività delle parcelle prese in considerazione.
Fonte: TerraéVita